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Gregoretti, Salvini in arrivo a Catania: «Sicuro di non avere commesso reati»

Di Redazione |

“Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto senza creare incidenti, svegliando l’Europa, azzerando gli sbarchi e dimezzando i morti del Mediterraneo e mi sono beccato non so quanti processi per questo. Ma ci vado tranquillo perché non ritengo di aver commesso alcun reato, anzi ritengo di aver salvato vite e tutelato l’interesse nazionale italiano”.

Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Buongiorno Lombardia su Telelombardia, parlando dei due procedimenti, a Palermo e a Catania, in cui l’ex ministro dell’Interno è indagato per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio.

“E’ un venerdì particolare oggi – ha sottolineato Salvini – perché di solito torno il venerdì torno a Milano e vado a prendere la bimba, poi recupero mio figlio e il venerdì sera e il sabato mattina stiamo insieme. Oggi prendo l’aereo per Catania alle 17, ne approfitterò stasera per incontrare gli amministratori locali, i sindaci, i consiglieri regionali della Lega in Sicilia per fare il punto e domani mattina alle 9.30 sarò all’aula bunker di Catania”.

Quindi ha aggiunto: “Mi fa strano perché le aule bunker le ho sempre viste in televisione per ascoltare i pentiti nei processi di Mafia, io sarò in questa aula bunker ma potrò essere a Catania e non a Palermo, difficile essere contemporaneamente in entrambe le città, per rispondere della stessa accusa sia a Palermo e sia Catania” ossia “per aver controllato i confini, ridotto gli sbarchi, contrastato gli scafisti, senza che nessuno morisse e si ferisse, a differenza di quanto accaduto negli ultimi mesi, con morti, feriti, annegati e gente che si è buttata in mare”.

“Quello che ho fatto”, ha spiegato il leader del Carroccio “l’ho fatto in compagnia di tutto il governo, infatti domani verranno ascoltati gli ex ministri Trenta e Toninelli poi Conte, Di Maio e altri. Mi spiace solo per il tempo che perde la giustizia italiana che avrebbe reati veri di cui occuparsi. E’ un processo assurdo, rischio 15 anni di carcere, più di uno stupratore o un assassino. Ma credo nella giustizia italiana. In quelle aule andrò a testa alta, mi spiace solo per i soldi che si spendono per il processo e il tempo che tolgo alla mia famiglia e al lavoro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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