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L’attore siciliano Giovanni Martorana ucciso da una stufa: trovato morto dopo due giorni

Di Redazione |

PALERMO – Pur non avendo quasi mai recitato da protagonista era un attore conosciuto e molto richiesto dai registi siciliani e per le fiction ambientate in Sicilia, Giovanni Martorana, palermitano di 56 anni, trovato morto nella sua casa di contrada Pezzingoli, a Monreale in provincia di Palermo. Il decesso è avvenuto due giorni fa a causa delle esalazioni di una stufa a legna rimasta accesa mentre l’uomo dormiva. Ma il corpo sarebbe stato trovato soltanto oggi. Secondo quanto riferiscono alcuni amici, avrebbe provato a raggiungere la porta di casa, dietro la quale è stato trovato senza vita. Martorana, conosciuto con il soprannome di «’u Saracinu», è stato rinvenuto da un parente, mandato a casa dalla mamma della vittima, preoccupata per l’insolito silenzio del figlio che non sentiva appunto da due giorni. Tutte le imposte erano chiuse, non sono stati trovati segni d’effrazione né ferite sul corpo dell’attore. 

Attore di teatro, aveva lavorato anche per il cinema prendendo parte come figurante in «Malèna» e «Baaria» del premio Oscar i Giuseppe Tornatore, «La meglio gioventù» e i Cento passi» di Marco Tullio Giordana, «La matassa» con Ficarra e Picone. Martorana aveva trovato spazio in alcune fiction, compresa «L’onore e il rispetto», con Ben Gazzara, Angela Molina e Vincent Spano. Nel 2010 aveva recitato nella serie televisiva «Squadra antimafia – Palermo oggi», e due anni prima nel film tv «L’ultimo padrino», con la regia di Marco Risi (2008). 

«Giovanni – dice l’attrice Paola Pace, che ha lavorato con lui e gli è stata molto amica – era abituato a fare tutto con le mani, aveva manualità e senso pratico. E’ duro pensare che possa essere morto così. Immagino che la stufa fosse difettosa».

Conosciuto dai più per le apparizioni televisive, Martorana «era un vero talento – ricorda Paola Pace – e già nel ’96 fu preso da Thierry Salmon ne «L’assalto al cielo», andato in scena a Palermo e nel quale ho recitato anche io. Il grande regista belga notò subito il suo valore e, infatti, lo portò con sé a Bruxelles, dove Giovanni si stabilì per mesi e recitò in altri due spettacoli». L’ultima sua apparizione cinematografica nel film di Roberto Andò, «Una storia senza nome».

Un curriculum di tutto rispetto, che «nascondeva» con la sua insofferenza per l’apparire: «Era un uomo libero, di una libertà assoluta», sottolinea Paola Pace. E aveva deciso di vivere un po’ ai margini, «in quella casa che amava moltissimo, nella campagna di Pezzingoli, borgata di Monreale poco distante da Palermo. «Un posto difficile da raggiungere – spiega un’altra amica dell’attore, Loredana “Lola” Miceli Sopo – senza una jeep. Giovanni era una persona generosa e solitaria. Per quanto poco si addica a un attore, non amava apparire e detestava i social network».

I funerali di Martorana si svolgeranno domani alle 12, a Palermo, nella chiesa del Santissimo Crocifisso, in via Pietratagliata. 

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