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L’Etna si placa, diminuisce l’attività effusiva iniziata a novembre

Di Redazione |

Si placa l'Etna, con l'attività effusiva iniziata lo scorso 22 novembre che a partire dal pomeriggio del 4 febbraio ha mostrato una progressiva diminuzione e al momento non è più alimentata.

È stato l'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ad analizzare le immagini della rete di videosorveglianza dell'Osservatorio Etneo e a “immortalare” la fine dell'eruzione. Il campo lavico nell'area della Valle del leone e sulla parete occidentale della Valle del bove appare in raffreddamento. Al momento il Cratere di Sud-Est mostra un degassamento fumarolico di intensità variabile accompagnato da frequenti bagliori visibili durante la notte, raramente associati ad anomalie termiche ed a modeste emissioni diluite di cenere rapidamente disperse in area sommitale dai venti in quota.

Dal punto di vista sismico l'ampiezza media del tremore vulcanico si attesta su un livello complessivamente medio-basso. La sorgente del tremore vulcanico risulta ubicata in corrispondenza dei crateri sommitali ad una quota di circa 2600 m sul livello del mare. L'attività infrasonica è bassa. Per ciò che riguarda le deformazioni del suolo dell'edificio vulcanico, i dati delle reti Gnss e tilt non evidenziano, negli ultimi giorni, variazioni significative da segnalare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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