Il caso
L’intervento è errato, condannato in appello un chirurgo plastico
Alla paziente non solo un risarcimento per "il danno biologico" ma anche per "il danno morale"
Un chirurgo plastico e un un Centro clinico e diagnostico del Catanese, sono stati condannati per un “errore medico, consistito nella non corretta scelta del tipo di intervento”, su una paziente che si era rivolta al professionista per correggere un difetto estetico costituito da un lieve bombé nella parete addominale sotto-ombelicale. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione Civile della Corte d’Appello di Catania. I giudici hanno riformato parzialmente la sentenza di primo grado riconoscendo alla paziente, che ha presentato ricorso in appello, non solo un risarcimento per “il danno biologico” ma anche per “il danno morale”. La donna, difesa dello studio legale Seminara, si era sottoposta ad intervento chirurgico nel 2011, lamentava l’esito deturpante dell’operazione: «Un intervento di addominoplastica classico e non mini addominoplastica con accesso sovrapubico, che sarebbe stato più appropriato stante il minimo difetto fisico».
Le lagnanze articolate dall’appellante hanno trovato conferma nella consulenza tecnica svolta in primo grado. I consulenti hanno concluso riconoscendo “un significativo pregiudizio estetico complessivo di grado moderato della parete addominale costituito dagli esiti cicatriziali… Tali postumi… Determinano… invalidità permanente quale danno biologico da valutare nella misura del 13/15 %… Se l’intervento fosse stato eseguito a regola d’arte… il danno all’efficienza estetica non emendabile sarebbe stato… valutabile nella misura del 3/5 %…”. La Corte d’appello, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Catania, ha condannato il chirurgo plastico ed il Centro clinico e diagnostico in solido tra loro, al pagamento della ulteriore somma di 21.906,10 euro, oltre interessi e rivalutazione. Compensa per 1/3 tra le parti le spese processuali e li condanna, in solido, al pagamento dei restanti 2/3 liquidati in 518 euro per esborsi e 2.800 euro per compensi, oltre spese generali, Iva e Cpa, da distrarre in favore dei procuratori antistatari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA