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Stromboli, la fiction tv e l’incendio che ha devastato l’isola: caccia a chi ha acceso il fuoco e a chi non lo ha impedito

Il procuratore di Barcellona ha spiegato il perché degli undici avvisi di garanzia. E i residenti: «Finalmente qualcosa si muove»

Di Elvira Terranova |

«Stiamo facendo una indagine che non si fermerà in superficie. I tempi di chiusura dell’inchiesta non saranno brevissimi, ma ovviamente saranno compatibili con i termini di chiusura delle indagini». A parlare con l’Adnkronos è Giuseppe Adornato, il Procuratore facente funzione di Barcellona Pozzo di Gotto, che coordina l’inchiesta sull'incendio scoppiato lo scorso 25 maggio a Stromboli. Sono dodici gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Barcellona, «come atto dovuto, a garanzia degli stessi indagati» per «potere eseguire una serie di accertamenti».

«Stiamo verificando quali sono le responsabilità – spiega ancora il Procuratore di Barcellona – non parlo solo di chi ha acceso il fuoco ma cerchiamo di capire se qualcuno ha violato la direttiva o si è sentito autorizzato a farlo. Insomma, la nostra è una indagine a 360 gradi…». 

I magistrati si sono anche affidati ad alcuni consulenti. E hanno acquisito numerosi documenti. Insomma, sarà una indagine lunga, come annuncia il procuratore Adornato. «No, non è ancora finita. Non ci fermiamo sulla superficie». Dunque i tempi di chiusura non sono brevi. «No, non si chiuderanno in poche battute. Si accerterà tutto quello che c'è da accertare per chiarire quello che è accaduto sia a maggio che ad agosto», dopo la bomba d’acqua che ha creato ulteriori disagi alla popolazione di Stromboli. 

L’incendio scoppiò nella notte tra il 25 e il 26 maggio scorsi sul set di una fiction prodotta dalla società “11 Marzo Produzione Film”, che vede protagonista Ambra Angiolini. Quella notte andarono in fumo oltre 5 ettari di macchia mediterranea. Poi, ad agosto, l’isola venne colpita da una violenta bomba d’acqua che fece arrivare fango e detriti che, proprio a causa dell’incendio che aveva disboscato la montagna, travolsero Stromboli distruggendo abitazioni e negozietti.

I provvedimenti, emessi dal procuratore Adornato e dal sostituto procuratore Carlo Bray, riguardano, tra gli altri, i rappresentanti delle due società romane incaricate dalla Rai, i vigili del fuoco, il sindaco di Lipari e di 6 delle 7 Isole Eolie, tra cui appunto Stromboli, Riccardo Gullo, un dirigente comunale e l’ex sindaco Marco Giorgianni. Che, intervistato dall’Adnkronos, ha detto: «Sono assolutamente sereno sugli atti che andavano fatti nella qualità di sindaco a tutela del territorio». Il reato contestato all’ex sindaco sarebbe l’omissione. Dopo quel rogo devastante Giorgianni chiese il riconoscimento dello stato di calamità per l’isola e costituì un ufficio tecnico per valutare gli interventi necessari e urgenti. Il 12 giugno le elezioni comunali consegnarono la vittoria e la fascia di primo cittadino all’attuale sindaco Riccardo Gullo. 

«Vedremo quello che mi viene contestato ma sono assolutamente sereno sui comportamenti che ho tenuto a tutela del territorio – dice Giorgianni – . Se ciò che mi viene contestato dovesse essere l'autorizzazione all’incendio sarei ancora più tranquillo perché, come ho più volte detto, non ho mai autorizzato l’accensione di fuochi, anzi l’ho vietata con specifica ordinanza».

Gli indagati sono i rappresentanti delle società “11 Marzo Produzione Film” e “Best Sfx”, Sergio Giorcelli, Roberto Ricci, Matteo Levi, Elio Terribili, i vigili del fuoco Alessandro Romeo, Carmelo Siracusa, Antonino Lo Faro e Giuseppe Marra, la dirigente romana Simona Pognant, l’ex sindaco di Lipari Marco Giorgianni, il dirigente comunale Mirko Ficarra e l’attuale primo cittadino Riccardo Gullo. 

La scorsa settimana sono iniziati i lavori di bonifica alla Spiaggia Lunga di Stromboli, dove verranno recuperati spazzatura e detriti riversati in mare negli ultimi anni. I cittadini di Stromboli, intanto, aspettano i risultati dell’indagine. «Finalmente qualche cosa si muove anche se sarà un percorso molto lungo e con tanti ostacoli – dice all’Adnkronos Gianluca Giuffrè, che abita a Ginostra – Mi aspetto che si faccia piena luce sui fatti accaduti. Lo si deve all’isola e alla sua gente. Troppi danni e troppa paura ancora oggi ad ogni pioggia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA