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Migliaia di agricoltori siciliani in piazza. Musumeci attacca: «Strumentalizzazione politica»

Di Redazione |

PALERMO – «Ho avuto, e continuo ad avere, grande rispetto per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli in generale. Ma quando le manifestazioni di protesta assumono il cattivo sapore della strumentalizzazione provo tanta tristezza. Sarò lieto di incontrare la delegazione della Coldiretti per rispondere, punto dopo punto, alle osservazioni dell’organizzazione. Serve una vera collaborazione, se vogliamo uscire da una crisi che tiene l’agricoltura siciliana (come quella nazionale) alle prese con mille problemi. Molti di questi vanno risolti a Roma e Bruxelles e spero che la Coldiretti vorrà e saprà ammetterlo».

Nel giorno in cui migliaia di agricoltori siciliani scendono  in piazza a Palermo per aderire alla manifestazione indetta da Coldiretti, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, fa il punto sugli interventi già messi in atto dal suo governo e su quelli in via di applicazione e approvazione. Interventi che evidentemente non piacciono ai circa 15.000 agricoltori attesi oggin per le strade di Palermo che sono scesi in piazza con uno striscione esplicativo, diretto all’assessore regionale all’Agricoltura: «Bandiera dimettiti».

La Coldiretti Sicilia lamenta la scarsa attenzione del governo regionale verso i problemi della categoria, la lentezza nell’approvazione dei progetti, ma soprattutto nell’erogazione dei contributi visto che spesso passano anche due-tre anni per ricevere i finanziamenti previsti e promessi. I coltivatori chiedono anche interventi sui consorzi di bonifica e denunciano di essere spesso costretti a sborsare cifre stratosferiche senza poi nemmeno avere l’acqua per irrigare i campo. Protestano per le tasse che sono costretti a pagare e anche per servizi inesistenti. 

Oggi in corteo anche tante donne che lavorano in agricoltura, che rappresentano ormai oltre il 30 per cento del totale nelle imprese agricole e che chiedono maggiore attenzione per questa categoria nella categoria.

Dalle parole di Musumeci si evince però come questa manifestazione venga vista dalla Regione come un tentativo di strumentalizzare politicamente i problemi dell’agricoltura siciliana e la giunta regionale rimanda al mittente le accuse di Coldiretti.

«Il cosiddetto “Bando giovani” – spiega il governo regionale – che la precedente amministrazione ha tenuto aperto per ben otto mesi, ha prodotto circa 4.600 domande che sono state oggetto di istruttoria e valutazione definitiva da parte del dipartimento Agricoltura. Nonostante i numeri e questa irrazionale dilazione dei tempi, lo scorso 9 agosto è stata pubblicata la graduatoria definitiva dei 1.625 giovani che, a differenza di quanto lamenta Coldiretti, sono in corso di insediamento grazie ai provvedimenti emessi dagli ispettorati dell’Agricoltura e ai 546 decreti in fase di registrazione presso la Corte dei conti. Se avessimo dato seguito all’ennesima proroga, sollecitata anche da Coldiretti lo scorso 16 settembre, oggi non avremmo alcun decreto».

«Per quanto riguarda il programma di sviluppo rurale – spiega ancora il governo Musumeci – abbiamo ereditato un Psr già in avanzata fase di impegno e di attuazione, composto da una serie di bandi poco, o per nulla, rispondenti alle necessità di aziende e agricoltori. Come quello della misura 4.1 sugli investimenti aziendali, con un tetto astronomico di spesa per progetto, pari a 5 milioni di euro per azienda, che ha prodotto 108 ricorsi al Tar a fronte di circa 100 progetti finanziati. Questo governo ha dato un impulso determinante per ridurre il contenzioso e la conflittualità con le imprese, per mettere in campo misure largamente attese dagli agricoltori, come biologico e viabilità rurale e per avviare la decretazione dei progetti. Il tutto per un volume complessivo di investimenti pari 800 milioni di euro, nel periodo tra maggio e ottobre 2019. Sbloccate le erogazioni mensili, da parte di Agea, agli agricoltori con la cifra di 20 milioni di euro mensili. Nei primi dieci mesi di quest’anno, inoltre, sono stati pubblicati 18 bandi per oltre 133 milioni di euro e sono state approvate 13 graduatorie definitive, per 402 milioni di euro, e 9 graduatorie provvisorie per oltre 128 milioni di euro. Entro la fine dell’anno saranno emessi 6 nuovi bandi, per una dotazione finanziaria di circa 50 milioni di euro».

Capitolo consorzi di bonifica. «Al momento dell’insediamento di questo governo, abbiamo trovato i Consorzi che versavano in una situazione debitoria pari a oltre 100 milioni di euro, tra accertato e debito potenziale derivante da cause in corso. Il governo Musumeci sta lavorando a un disegno di legge agile, che può essere approvato rapidamente e consentire di bloccare i pagamenti dei ruoli, non tutti dovuti. Nel frattempo, ha presentato una riforma organica, che attualmente si trova in Commissione all’Ars. Prevista, tra l’altro, l’assegnazione diretta agli agricoltori, l’ampliamento delle competenze dei Consorzi, l’incremento e il miglioramento del sistema irriguo, dalla captazione all’erogazione dell’acqua. E, ancora, la messa in liquidazione dei vecchi consorzi attraverso un fondo finanziato dalla Regione stessa: ciò consentirà al nuovo ente, che sarà messo nelle mani degli agricoltori, di essere privo di qualsiasi debito».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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