Notizie Locali


SEZIONI
Catania 15°

L'EVENTO

«Siamo un tutt’uno con l’Africa»: parte dalla Sicilia con il G7 di Siracusa il rilancio dell’agricoltura

Tanti gli spunti di riflessione, dalla sicurezza sul lavoro al contrasto al caporalato, alla voglia da parte di una filiera in difficoltà di rimettersi in gioco

Di Monica Cartia |

Quello che ha accomunato i tre incontri con le rappresentanze nazionali del mondo agricolo e della pesca previsti nella prima giornata di Divinazione Expo 24, la vetrina internazionale delle eccellenze italiane che precede il G7 Agricoltura, è stata sicuramente la soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti per aver creato un ponte virtuale da Nord a Sud che guardi non solo alla resilienza dei due settori ma alla ripartenza. Tanti gli spunti di riflessione, dalla sicurezza sul lavoro al contrasto al caporalato, alla voglia da parte di una filiera in difficoltà di rimettersi in gioco

«Il nostro obiettivo è rilanciare l’agricoltura – ha affermato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – ed è quello che stiamo facendo con il governo Meloni. Oggi insieme a tutte le associazioni agricole, della pesca e dei sindacati vogliamo pianificare quello che deve essere fatto per lo sviluppo e la tenuta dell’attuale sistema».

La filiera

Il primo panel si è focalizzato sulle strategie per difendere e valorizzare la filiera agricola. «Dobbiamo sviluppare – ha aggiunto Lollobrigida – ulteriori strumenti che possano garantire il reddito agli agricoltori. Questo è l’elemento fondamentale, perché qualsiasi passione, se non c’è reddito, viene abbandonata. Dobbiamo garantire a coloro che vogliono rivolgersi all’agricoltura e soprattutto ai giovani, che hanno una particolare attenzione alla trasformazione e investono nell’innovazione, un futuro certo e concreto».E se le associazioni agricole si sono trovate d’accordo sul fatto che gli agricoltori abbiano bisogno di più supporto per tornare ad essere competitivi sul mercato, anche le associazioni della pesca e acquacultura hanno sottolineato le stesse necessità per un settore che si trova in clamorosa discesa con la diminuzione delle flotte; con una età media dei lavoratori di 50 anni e con i giovani che non sono disposti a investire sul mondo della pesca. Si è parlato anche di siccità, in una giornata che finalmente ha visto cadere la pioggia, e di energia rinnovabile con una linea politica netta che guarda al mononucleare e che in platea ha creato qualche perplessità.

Energie alternative

«La sostanza del nucleare – ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin – è che il fotovoltaico e l’eolico non ci permettono di raggiungere gli obiettivi di domanda di energia elettrica. Parlo di energia complessiva, misurabile sull’energia elettrica che dobbiamo avere. E’ un punto di equilibrio. Naturalmente in questo momento l’Italia sta seguendo il tema sotto l’aspetto della ricerca e della sperimentazione perché non sono ancora prodotti quelli che vengono definiti i piccoli reattori. Però dobbiamo essere pronti a questa opportunità. Un’opportunità che io, nel piano nazionale integrato Energia Clima, ho previsto nel prossimo decennio, dal 2030 al 2040. Il nucleare è un’energia pulita – ha detto infine – un’energia che non fa emissioni. Portare il nucleare in un paese che invece attualmente utilizza fossili in grande quantità credo che sia un grande passaggio».

Sicurezza sul lavoro e caporalato

Il valore aggiunto della sicurezza sul lavoro e il contrasto al caporalato è stato l’argomento di confronto dell’ultimo panel e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, si è soffermata sulla Sicilia e ha cercato di rassicurare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e gli organi di controllo presenti, poi ha sottolineato che «la Sicilia ha fame di lavoro, soprattutto di lavoro sicuro e legale». Lavoro che deve essere etico, di qualità ma soprattutto deve garantire sicurezza. «Oggi parliamo di agricoltura, di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato – aggiunge la ministra Calderone – ma non dimenticando mai che noi siamo famosi nel mondo per un’agricoltura di qualità che produce prodotti di eccellenza e che ha fatta da tante, tantissime aziende che investono nella qualità dei rapporti di lavoro. Inoltre domani – ha annunciato – uscirà la circolare dell’Ispettorato nazionale del lavoro affinché la patente parta dal primo di ottobre».

Si è ritenuto soddisfatto dei lavori della prima giornata il ministro Lollobrigida che rivolgendosi ai presenti si è tolto un sassolino dalla scarpa: «Mentre questa estate – ha detto – c’era chi si lasciava andare alle chiacchiere sotto l’ombrellone, c’era chi lavorava per mettere su questa grande Expo». Ha parlato della Sicilia, colonia greca e di come sia stato quasi naturale sceglierla come location perché rappresenta la stratificazione culturale che rende al meglio l’unicità dell’Italia. Ma poi ha aggiunto lasciando un po’ sgomenti i presenti «Siamo un tutt’uno con l’Africa, separati dal mare interno. Siamo stati un tutt’uno per millenni, dobbiamo tornare ad essere un tutt’uno, mettendo insieme le diverse potenzialità e le diverse propensioni che i nostri popoli e le nostre nazioni hanno. L’Africa oggi è il terreno arabile più grande del pianeta, il 65% delle terre fertili sono lì e ha la popolazione più giovane con 25 anni di età media. Noi, però, abbiamo l’innovazione, la formazione, le tecnologie. Queste due cose devono viaggiare insieme se vogliamo costruire sicurezza alimentare che non rinuncia alla qualità dei diritti e alla qualità dei prodotti per un benessere complessivo».

Immediata e ironicamente amara la replica del portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «Per Lollobrigida siamo un tutt’uno con l’Africa, ma senza gli africani evidentemente, considerate le politiche del suo governo, a partire dai migranti e dal Piano Mattei».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati