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Spese per la telefonia: se Enna spende 8 volte più di Catania e la Sicilia il triplo della Lombardia

Una elaborazione riferita al 2022 della Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana per Adnkronos

Di Redazione |

Dieci i capoluoghi di provincia italiani promossi con la tripla AAA nella gestione della spesa per la telefonia mobile. A decretarlo la speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto Pitagora, che prende in esame i costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia.

A risultare più virtuosi per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono Isernia (218,01 euro), Taranto (461,14), Arezzo (685,00), Massa (1.728,34), Como (2.100,39), Viterbo (2.126,48), Salerno (2.242,91), Imperia (2.331,54), Catania (3.916,76), Napoli (8.970,12).

Ancora più folto il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Fermo, Parma, Latina, Agrigento, Potenza, Andria, Aosta, Rovigo, Bari, La Spezia, Rieti, Alessandria, Nuoro, Brindisi. Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Cuneo, Torino, Asti, Crotone, Modena, Catanzaro, Vercelli, Reggio Emilia, Terni, Cosenza, Macerata, Livorno, Caserta, Sondrio, Forlì.

Lecce, Bergamo, Pisa, Enna, Cagliari, Sassari e Bolzano sono invece i sette capoluoghi di provincia meno efficienti nelle spese per telefonia mobile. Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica.

Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2022? Analizzando la classifica, si scopre che Cagliari ha speso ben 156.597,83 euro, seguita da Sassari con 139.764,65 e Bolzano con 107.309,59. Poi, a distanza, da: Bergamo (76.642,30), Pisa (60.809,52), Lecce (58.930,53), Enna (31.564,08).

Ottengono un rating intermedio nella classifica: Cesena, Campobasso, Pescara, Milano, Vibo Valentia, Pesaro, Cremona, Genova, Trieste, Venezia, Rimini, Ravenna, Firenze, a cui va la B; Teramo, Bologna, Pavia, Varese, Udine, Pordenone, Savona, Treviso, Verbania, Grosseto, Ancona, Brescia, Trento, Piacenza, con la BB; Siracusa, Padova, Verona, Gorizia, Oristano, Urbino, Siena, Monza, Foggia, Trani, Carbonia, Mantova, Lecco, Biella, Pistoia, Belluno, Trapani, Ferrara, che ricevono la BBB. Non comparabile risulta il dato di Ascoli Piceno, Avellino, Barletta, Benevento, Caltanissetta, Chieti, Frosinone, L’Aquila, Lodi, Lucca, Matera, Messina, Novara, Palermo, Perugia, Prato, Ragusa, Reggio Calabria, Roma, Vicenza.

E le regioni?

Calabria e Lombardia sono le Regioni italiane più virtuose nella spesa per telefonia mobile. Le due Regioni si aggiudicano il rating complessivo AAA nella speciale classifica elaborata dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana per Adnkronos. In particolare, per questa voce di costo, nel 2022, la Calabria ha speso 15.063,32 euro e la Lombardia 85.376,81. A essere promosse per la spesa in telefonia mobile, con un rating complessivo da A a AA, sono anche Molise, Basilicata e Liguria che, con un importo rispettivamente di 7.892,56, 8.714,68 e 32.664,66 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Marche (56.725,26), Campania (201.722,16) e Lazio (205.079,40).

Tra le Regioni con performance intermedie figurano, invece: con BBB Toscana (148.384,64) e Veneto (227.930,43); con BB Umbria (49.098,33) e Sicilia (278.280,85); con B Abruzzo (79.717,97) e Puglia (244.613,78). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Trentino Alto Adige, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia.

Piemonte ed Emilia-Romagna sono le Regioni meno efficienti nelle spese sostenute per la telefonia mobile. Sono le uniche due a ricevere la ‘C’, il rating peggiore. Nello specifico, per questa voce, nel 2022, il Piemonte ha speso 455.932,09 euro. Una cifra comunque in calo rispetto al 2021, quando aveva toccato l’apice di 627.002,74 euro, ma anche rispetto al 2019 (555.950,01) e 2020 (503.814,75). Quanto all’Emilia-Romagna, nel 2022, per i telefonini ha speso 477.896,75 euro. Importo in aumento rispetto agli anni precedenti (352.199,82 nel 2021, 425.995,68 nel 2020, 205.260,67 nel 2019).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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