Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

IL PROGETTO

Un maxi parco eolico al largo di Catania: 33 turbine a 36 km dalla costa siciliana

 Avviato l’iter per l'impianto di Repower Renewables. Spesa di oltre 1 miliardo e mille occupati tra cantiere e gestione

Di Giambattista Pepi |

Dopo la partecipazione alla manifestazione di interesse del ministero della Transizione ecologica, per gli impianti eolici offshore galleggianti, Repower Renewables, società di Porto Marghera, branch italiana della compagnia di utilities svizzera Repower AG, ha presentato alla Capitaneria di Porto di Catania la domanda di concessione demaniale marittima per la realizzazione di un parco eolico offshore di 33 turbine eoliche con asse orientabile da 15 MW ciascuna per complessivi 495 MW.

Il progetto, nel suo insieme, si colloca nel Mar Ionio, in posizione antistante alla costa orientale della Sicilia, ad una distanza minima di circa 36.2 km dalla costa siciliana e 36.7 km da quella calabrese. L’iniziativa vale tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro e potrà generare oltre mille posti di lavoro tra quelli occorrenti per la realizzazione del parco eolico, e quelli che dovranno occuparsi della gestione e della sua manutenzione.

Il tratto di mare interessato è quello davanti Catania: i cavi sottomarini verrebbero collegati alla terraferma in un punto a sud dell’aeroporto Fontanarossa per poi percorrere circa 10 Km interrati fino al punto di connessione con la rete di trasmissione nazionale dell’energia elettrica situata nei pressi della centrale di Terna, a sud della zona industriale di Pantano d’Arci. «La collocazione degli impianti in mare ha il vantaggio di offrire una migliore risorsa eolica e, dunque, una migliore producibilità energetica, una maggiore durabilità delle parti meccaniche e una migliore reperibilità di siti, essendo i siti onshore soggetti a saturazione, pure per la non facile accettazione da parte delle popolazioni locali nelle aree di installazione», spiega la relazione di accompagnamento della domanda della società. 

In precedenza, la società ha presentato richieste di concessioni demaniali per sfruttare l’eolico con impianti di tipo floating alle capitanerie di Porto di Crotone nel Mar Tirreno e di Sarroch (Cagliari) nel Mar Mediterraneo o Canale di Sardegna e ora punta anche sul Mar Ionio. 

Per quanto il tema delle fonti energetiche rinnovabili sia ormai al centro delle politiche non solo ambientali ma economiche del Governo pure per l’impatto del conflitto russo-ucraino nella capacità di approvvigionamento energetico, l’idea che i parchi eolici vengano realizzati in mare ha ad ogni modo incontrato resistenze. Sia sotto il profilo paesaggistico, ma anche per le conseguenze (al momento solo ipotetiche)  sulla flora, sulla fauna e sulle attività di pesca.  

Repower Renewable (la joint venture realizzata da Repower AG, operatore svizzero, tramite la filiale italiana, Repower Italia e Omnes, primario investitore francese) si occuperà di gestire un portafoglio di impianti di generazione da fonte rinnovabile e dello sviluppo di nuovi progetti di produzione, sempre nel settore delle energie rinnovabili. 

Il portafoglio di Repower Renewable comprende impianti idroelettrici, solari ed eolici con una capacità produttiva totale di circa 90 MWe. Tutti gli impianti e le attività della società si concentrano nel mercato domestico. Il valore complessivo del portafoglio in carico alla società è di circa 100 milioni di euro. La Repower AG, che è la capogruppo ha il proprio “core business” nella produzione di energia elettrica con propri impianti e attraverso partecipazioni in Svizzera, Italia e Germania. Repower AG inoltre progetta, costruisce e gestisce reti di distribuzione (da 0,4 a 150 kv), sottostazioni, stazioni di trasformazione, cabine e linee di distribuzione fino all’allacciamento domestico a Prettigovia-Valle del Reno, Engadina- Valposchiavo e Surselva, tutti in Svizzera. 

Ma torniamo all’iniziativa proposta da Repower Renewables.   In ingegneria energetica si definisce parco eolico o centrale eolica un insieme di aerogeneratori, più comunemente detti turbine, interconnessi tra di loro e situati in un territorio delimitato con lo scopo di produrre energia  sfruttando quella del vento. Tre le tipologie esistenti: onshore, nearshore e offshore. Gli onshore sono collocati sulla terraferma in luoghi molto ventosi; gli impianti nearshore sono costruiti a una distanza massima di 10 km dalla costa. Hanno caratteristiche molto simili ai parchi onshore, anche in termini di produzione. I parchi offshore vengono costruiti in mare aperto per  ottenere energia in grande quantità. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA