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«Viaggi inesistenti o troppo cari», chiusa l’inchiesta sull’ex vicepresidente del Consiglio

Di Tiziana Tavella |

Avrebbe presentato delle semplici attestazioni di viaggio per andare in missione per conto del Comune di Enna, utilizzando l’aereo, mentre ricopriva la carica di consigliere e vicepresidente del consiglio comunale. Per la Procura di Enna, che ha avviato un’indagine, i viaggi dichiarati, da Salvatore Di Mattia ex vicepresidente del consiglio comunale di Enna, non ci sarebbero stati o avrebbero potuto avere un costo inferiore. Il sostituto procuratore Giovanni Romano ha depositato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari per l’ex consigliere comunale. Per Di Mattia, difeso dall’avvocato Michele Caruso si ipotizza truffa aggravata «per avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione e a danno di un ente pubblico». L’ex consigliere comunale, non rieletto nell’ultima tornata elettorale, avrebbe presentato al Comune false richieste di rimborso per effettuare alcune missioni fuori Enna in circa 4 anni.

Il pm Romano sta quindi lavorando all’approfondimento di quelle che per il reato ipotizzato sarebbero “spese fittizie o non autorizzate” per un ammontare di poco più 7 mila euro. Per la Procura, sarebbero state fornite per ottenere il rimborso «mere attestazioni di viaggio» e non carte d’imbarco o veri e propri biglietti aerei ipotizzando «voli dallo stesso mai effettuati o a spese di trasporto mai sostenute, o sostenute secondo un ammontare inferiore».

Ancora, per gli atti della Procura, sarebbero stati prodotti anche dei «tagliandi relativi a spese di trasporto urbano a mezzo taxi e ricevute di spese alberghiere mai sostenute o sostenute secondo un ammontare inferiore, inducendo così in errore il Comune di Enna circa l’effettivo ammontare delle stesse, ne otteneva il rimborso procurandosi un ingiusto profitto».

Conclusione delle indagini depositata contestualmente anche per Giovanna Scilla, funzionaria del Comune di Enna indagata per falso ideologico e abuso d’ufficio, che per l’accusa avrebbe «attestato falsamente, congruenza e rispondenza al vero» della documentazione presentata da Di Mattia. A rappresentare la difesa della funzionaria comunale, l’avvocato Michele Baldi. L’”ingiusto vantaggio patrimoniale” ipotizzato dalla Procura di Enna avrebbe prodotto al Comune di Enna «un danno ingiusto». L’indagine si sottolinea, non riguarda il presunto caso di “gettonopoli” al Comune di Enna. Nei prossimi giorni gli indagati potranno chiedere alla Procura di essere sentiti.

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