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Consulta: cambiano udienze, dialogo serrato legali-giudici

Da Amato la spinta alle nuove regole in vigore dal 21 giugno

Di Redazione |

ROMA, 31 MAG – Come già avviene nelle Corti europee e anglosassoni, anche le udienze della Corte costituzionale italiana saranno segnate più dal dialogo (anche serrato) fra giudici e avvocati che non dal (solo) ascolto reciproco di relazioni già scritte. È una delle principali novità che emergono dalle modifiche alle “Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale”, approvate la scorsa settimana dalla Consulta e pubblicate oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Le nuove regole sono completate da un decreto del Presidente, pubblicato oggi sul sito della Corte, ed entreranno in vigore a partire dall’udienza del 21 giugno 2022. Ecco in sintesi le novità. Cinque giorni prima di ogni udienza, il giudice relatore potrà rivolgere domande scritte agli avvocati della sua causa. La relazione iniziale dell’udienza sarà sostituita da una sintetica introduzione del giudice relatore, di regola non superiore a cinque minuti. Nel corso dell’udienza, ciascun avvocato avrà a disposizione, di regola, quindici minuti per esporre le proprie difese e rispondere alle domande scritte del relatore. Ciascun giudice – non solo il relatore – potrà però interloquire direttamente con gli avvocati, anche interrompendoli con domande e obiezioni, arricchendo così la discussione della causa. La spinta al cambiamento è arrivata dal presidente della Consulta Giuliano Amato che già qualche mese fa aveva auspicato un nuovo modo di procedere sul modello americano e delle Corti europee.

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