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Consulta: decreto ‘secretato’, respinto ricorso parlamentari

Cub, cessione Alitalia a Ita in base a oscure decisioni Ue

Di Redazione |

MILANO, 23 GIU – Se il diritto di conoscere ciò che si vota è leso, non è il singolo parlamentare che può ricorrere ma solo l’assemblea. E’ questo, in sintesi, il principio espresso dalla Corte costituzionale in relazione a un ricorso sull’attribuzione dei poteri dello Stato presentato fra gli altri dal senatore Gregorio De Falco e dal deputato Stefano Fassina. Il contendere era l’.art.7 del decreto legge, del settembre scorso, su infrastrutture e trasporti fra cui la cessione di beni, flotta compresa, da Alitalia a Ita Airways ritenuta coerente con le decisioni della Commissione europea. Decisioni – secondo i ricorrenti – ‘secretate’. L’ordinanza della Consulta è contestata dalla Cub Trasporti – che ha diffuso il testo pubblicato sul sito della Corte Costituzionale – che insieme ai sindacati Navaid e Usb ha promosso la presentazione del ricorso dei parlamentari. In particolare la Cub contesta “il decreto ad hoc che tenta di aggirare l’obbligo del passaggio dei lavoratori da Alitalia a Ita legittimando che solo 2 mila dipendenti su 10 mila hanno ottenuto il posto di lavoro con danni enormi per Fiumicino, Linate e Malpensa; ora in Ita i dipendenti sono saliti a circa 3 mila per assunzioni decise autonomamente dalla Compagnia”. Antonio Amoroso, segretario nazionale di Cub Trasporti, ha denunciato che “è incredibile che i parlamentari votino, per giunta una fiducia al Governo, senza disporre dei testi che in questo caso fanno riferimento a decisioni della Commissione trasporti Ue secretati”. “Ancora più assurdo è che la Consulta – ha concluso – sostenga che i parlamentari erano informati dalla lettura dei comunicati stampa pubblicati dalla Commissione Ue”.

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