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Siria, Renzi “Non c’é sempre la democrazia dopo la dittatura”

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – “Grave e drammatica la situazione siriana. Avevo messo in guardia dal racconto: Assad é in esilio, evviva, la dittatura é finita. La storia araba dimostra che quando cade un dittatore (e Assad é stato chiaramente un dittatore, feroce dittatore in alcuni momenti) non é detto che le cose si sistemino da sole. Non c’é sempre la democrazia dopo la dittatura”. Lo scrive nella sua E-news il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Il leader sunnita che guida la rivolta, Al-Jolani, é un soggettino un po’ particolare eh: faceva parte – in buona sostanza – delle brigate dell’ISIS, non é che viene da Georgetown o da un’elezione democratica – aggiunge -. Il rischio di cadere dalla padella di Assad, Russia, Iran, Hezbollah alla brace degli ex di Al Qaeda e Daesh non é un rischio teorico, ma una concreta possibilitá. Puó darsi che la fine del regime di Assad sia un passo in avanti verso la pace in Medio Oriente e sicuramente segna un indebolimento dell’Iran. Ma starei prudente nelle letture entusiaste che ho sentito in queste ore”. “La situazione é maledettamente ingarbugliata in quel magnifico e devastato Paese. E quanto sarebbe bello se l’Italia prendesse un’iniziativa a sostegno dei siriani, a cominciare dai martoriati cittadini di Aleppo con particolare attenzione alla minoranza cristiana, passata da 2 milioni a mezzo milione di aderenti”, conclude Renzi. – foto: Agenzia Fotogramma – (ITALPRESS). fsc/com 09-Dic-24 19:07

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