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Dopo Ravanusa Catania, ma poteva essere una strage

Di Redazione |

Dalle interviste, operate dai vari inviati delle TV locali, molti residenti hanno riferito che la puzza di gas era già stata avvertita dalle ore 15,00-15,30. Non si comprende, ma si deduce chiaramente, che risulta stranissimo che la fornitura del gas nelle tubazioni non sia stata interrotta o sezionata per tempo e l’esplosione sia avvenuta con tanto sgomento dopo circa 4 ore dalle segnalazioni. È evidente che non esistono rilevatori fissi di perdite di gas con allarmi visivi e sonori e non esiste nessuna strumentazione che allerti il servizio di emergenza gas da remoto e contestualmente blocchi le valvole a monte della perdita. Risulta anche stranissimo che 4 ore non sono bastate per intercettare e chiudere il flusso di gas e allontanare immediatamente i residenti della zona. È sempre difficile accertare con precisione assoluta le successive responsabilità dopo l’esplosione, specialmente in mancanza di appropriate strumentazioni collegate da remoto alle centrali di distribuzione gas. Possibile che le fughe di gas debbano essere allertate solo dalla sensibilità olfattiva dei residenti? Forse sarebbe opportuno che si procedesse con celerità a istituire l’obbligo di certificazione di conformità per impianti e immobili con verifiche periodiche di qualità e conformità e sottoscrizione di polizze assicurative a tutela delle vittime per i rimborsi da danni a persone e cose. Questo potrebbe garantire maggiore sicurezza anche assoluta, sia da eventuali manipolazioni abusive sia da carenza o cattiva manutenzione da parte dei fornitori. Chi pagherà e come i danni alle vittime ed ai malcapitati vicini di casa? Sono argomenti seri che potrebbero accadere a tutti ed ovunque e che se sottovalutati potrebbero rovinare la vita di molte persone. Ci vorranno anni e più sentenze della magistratura per accertare le responsabilità. E poi? Chi pagherà? I nullatenenti? Siamo ancora al medioevo in questo settore ed il guaio sta nel fatto che si parla di moltissime stupidaggini anche finanziate pubblicamente dai contribuenti ma mai di cose serie. Infatti si spenderanno decine di miliardi per un ponte che non serve a nessuno

Antonio Lo PrestiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA