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Fertility Day: da Usa a Gb, le campagne flop

Di Redazione |

Dagli Usa a Singapore, i tentativi di sensibilizzare il pubblico sui problemi relativi alla fertilità sono spesso incappati nelle stesse critiche viste per la campagna italiana. Ecco alcuni esempi in giro per il mondo.

USA Nel 2011 la American Society for Reproductive Medicine lanciò una campagna basata su foto di biberon spezzati e messaggi che mettevano in guardia da fattori come età, alcol, fumo e obesità in grado di compromettere la fertilità.

L’accoglienza fu piuttosto burrascosa, ricorda il sito della Pbs, con l’allora presidentessa della National Organization for Women Kim Gandy che scrisse “Di sicuro le donne sono ben informate sull’orologio biologico. Non penso che abbiamo bisogno di ulteriori pressioni sull’avere figli”. In realtà, ricorda sempre la Pbs, secondo diversi studi condotti anche in Usa solo una minoranza delle ventenni conosce ad esempio il problema dell’età.

SINGAPORE A Singapore sono ben due le campagne recenti finite sotto accusa. Nel primo caso, risalente al 2013, il governo ha distribuito nelle università una serie di opuscoli con delle favole famose modificate per mettere in guardia soprattutto le donne, che hanno ricevuto, tra gli altri, l’epiteto di ‘insultanti’. In un caso ad esempio Alice nel Paese delle meraviglie diventava una ragazza che passava la giovinezza a sperimentare alcol e fumo, e poi finiva per non poter avere figli. Un altro tentativo è stato fatto all’inizio di quest’anno, con una campagna che utilizza dei cartoon nelle metropolitane con spermatozoi e ovuli stilizzati, che è stata definita ‘disgustosa e invadente’ dalle associazioni di donne. GRAN BRETAGNA Nel 2013 una campagna finanziata da una società che vende test di gravidanza dal titolo ‘Get Britain Fertile’ ha suscitato l’indignazione del pubblico. La foto scelta era quella di una presentatrice tv di 46 anni, Kate Garraway, truccata per sembrare una settantenne incinta, un’immagine che secondo molti sottintendeva un critica alle donne che rimandano la gravidanza.

DANIMARCA Gli unici che sembrano aver trovato il modo di trattare questi argomenti senza urtare la sensibilità di nessuno sembrano essere i danesi. Una serie di campagne del 2014 che ricordavano tra le altre cose che ‘la fertilità non dura per sempre’ non solo non hanno suscitato critiche, ma hanno portato a un piccolo baby boom con 1200 nascite in più nella sola Copenhagen.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA