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Il Dna smentisce il complotto del “Fanciullo d’Oro”: non era un principe

La storia del giovane tedesco Kasper Hauser che agli inizi dell’Ottocento apparve dal nulla a Norimberga affermando di essere cresciuto in totale isolamento in una cella oscura

Di Redazione |

L’analisi del Dna antico smentisce la teoria del complotto che da due secoli aleggia sulla misteriosa figura del “Fanciullo d’Europa”, il giovane tedesco Kasper Hauser che agli inizi dell’Ottocento apparve dal nulla a Norimberga affermando di essere cresciuto in totale isolamento in una cella oscura.

Nuovi metodi forensi hanno permesso di escludere che fosse un principe della casata di Baden imprigionato e nascosto per intrighi dinastici. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista iScience da un team internazionale a cui ha preso parte la genetista dell’Università di Bath Turi King, rinomata per le sue ricerche che dieci anni fa hanno portato all’identificazione di re Riccardo III.

«Ho lavorato su due casi che riguardavano la potenziale identificazione di membri di una famiglia reale: Riccardo III e Kaspar Hauser», racconta l’esperta. «In uno abbiamo dimostrato l’identità di un re mentre nell’altro abbiamo dimostrato che non avevamo a che fare con un principe. Entrambi i casi rappresentavano misteri che si sono trascinati per secoli ed è fantastico che la scienza possa essere chiamata a risolverli».

Il mistero dell’identità di Kaspar Hauser ha tenuto col fiato sospeso mezza Europa nel XIX secolo: su di lui sono circolate voci e teorie di ogni tipo, che hanno ispirato articoli, libri e successivamente anche film. Negli ultimi 30 anni sono stati condotti diversi studi genetici per cercare di risolvere l’enigma, ma i risultati sono sempre stati ambigui e contrastanti. «Dopo la morte, il nostro Dna si degrada in frammenti sempre più corti finché non rimane più nulla da sequenziare», spiega King. «I metodi di analisi disponibili negli anni ’90 e nei primi anni 2000 funzionavano bene con lunghi frammenti di Dna, ma non fornivano risultati coerenti quando eseguivano l’analisi del Dna dei vari campioni di Hauser».

Grazie a nuovi metodi forensi, che oggi permettono di analizzare frammenti molto più piccoli di Dna antico, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che il Dna mitocondriale (quello trasmesso per linea materna) di Hauser non corrispondeva a quello dei membri della Casata di Baden.

«È davvero emozionante che siamo stati in grado di utilizzare i metodi più recenti per escludere la teoria del principe – aggiunge la genetista – ma purtroppo i nostri dati non riescono ancora a dirci chi fosse Hauser! Il suo tipo di Dna mitocondriale è dell’Eurasia occidentale, ma non possiamo circoscriverlo a una regione geografica. Quindi la sua origine rimane ancora un mistero».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA