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Prigozhin nella sua camera d’albergo aveva 44 milioni di euro: «Dovevo pagare i miei uomini»

Di Redazione |

Dopo i proclami di battaglia, la ritirata e gli applausi della gente di Rostov, per Yevgeny Prigozhin e la sua Wagner è arrivato il momento del silenzio. E degli interrogativi su quello che li aspetta. Il Cremlino ha fatto sapere che il capo della compagnia militare andrà in Bielorussia e lui e i suoi miliziani non saranno processati per l’ammutinamento armato. Ma a molti osservatori sembra impossibile che l’ex cuoco di Putin possa sfuggire alla vendetta del presidente, che altrimenti rischierebbe di perdere ulteriormente la faccia davanti al Paese.Da San Pietroburgo arriva la notizia che durante la perquisizione dell’Hotel Trezzini, ritenuto l’ufficio di Prigozhin, sono stati trovati contanti per il valore di 4 miliardi di rubli, circa 44 milioni di euro. Denaro che secondo Prigozhin doveva servire a pagare gli stipendi dei miliziani e i risarcimenti per i familiari. Nella stessa città baltica, davanti alla sede della Wagner l’atmosfera è calma. Dentro e intorno all’edificio, che è chiuso per la domenica, si vedono solo guardie private e agenti di polizia. Non ci sono restrizioni al traffico nelle vie adiacenti e tutte le insegne della Wagner rimangono al loro posto, sopra l’entrata e sul tetto. Un clima di normalità in contrasto con il clamore che ha accompagnato la sfida al Cremlino e, durante la scorsa notte, i cori di sostegno degli abitanti di Rostov che salutavano i miliziani in partenza dalla città, con qualcuno di loro che sparava in aria. Da lì Prigozhin è stato visto allontanarsi a bordo di un’auto prima di far perdere le sue tracce.Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha assicurato che a Prigozhin e ai suoi uomini verrà garantita l’immunità in considerazione dei loro «meriti al fronte». Una concessione non da poco se si considera che, secondo diversi corrispondenti di guerra russi, non meno di 20 militari di Mosca potrebbero essere stati uccisi dalla Wagner, che avrebbe abbattuto un aereo e sei elicotteri. Irina Kuksenkova, del canale Uno della televisione russa, ha affermato che l’aereo abbattuto era un Il-22M con a bordo dieci persone, rimate uccise.Se Prigozhin andrà in Bielorussia, non è chiaro cosa sarà dei suoi miliziani. Secondo Peskov, una parte dei 25.000 combattenti sui quali Prigozhin diceva di poter contare avrebbero rinunciato fin dall’inizio a prendere parte all’avventura e almeno loro potranno sottoscrivere i contratti per mettersi a disposizione del ministero della Difesa, una proposta che il loro capo aveva rifiutato. Degli altri non si sa nulla. Soprattutto non si sa se potranno seguire Prigozhin, e per fare cosa. Cioè rimanere in Bielorussia o spostarsi per operare in altri scenari, primi fra tutti quelli africani, dove la Wagner mantiene interessi economici importanti, soprattutto nel settore minerario.«Penso che a Prigozhin siano state date garanzie per andarsene in Africa incolume, ed è quello che lui in realtà voleva, e questo starebbe bene sia a lui che a Putin», ha detto Mikhail Khodorkovsky, l’oligarca russo diventato oppositore di Putin che vive a Londra. Ma di questo avviso non sono diversi altri analisti e oppositori. «Non credo che Putin garantirà realmente a Prigozhin l’incolumità, né che lui ci creda», ha sostenuto Yulia Latinina, ex giornalista della radio Echo di Mosca. Secondo il noto blogger dissidente ucraino Anatolii Sharii, la vendetta si abbatterà non solo sul capo ma anche sui miliziani che hanno preso parte alla marcia verso Mosca, che saranno presi «uno a uno».

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