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Siccità: resta alto allarme in Portogallo, sindaci in campo

In attesa di un piano del governo, i sindaci corrono ai ripari

Di Redazione |

tre mesi. (ANSA) – LISBONA, 04 AGO – Continua l’allarme siccità in Portogallo. In attesa di un piano di efficienza idrica del governo, che il ministero dell’Ambiente ha annunciato solo per le prossime settimane, diverse città e province portoghesi ricorrono alle ordinanze locali per applicare misure d’emergenza e salvaguardare la disponibilità di acqua per gli usi essenziali. Particolarmente colpite sono le zone dell’entroterra, al confine con la vicina Spagna, che ha già avviato misure di prevenzione su scala nazionale. Nella provincia settentrionale di Bragança, un terzo dei paesini più rurali già ricorre alle autocisterne per rifornirsi di acqua, che scarseggia negli appositi bacini. Il bacino di Ranhados, intorno a Viseu, da cui dipende l’approvvigionamento idrico di 20 mila abitanti di tre diverse città, è al di sotto del 20% della sua capienza, mentre quello di Arcossó, a Chaves, ha interrotto la fornitura di acqua per l’irrigazione. Il comune di Bragança sta creando piccoli stagni comunitari, con acqua non potabile da usare per le piccole irrigazioni domestiche, mentre il sindaco, che non esclude razionamenti e misure sanzionatorie più pesanti, ha nel frattempo lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui si chiede ai cittadini di non usare l’acqua delle condutture per annaffiare giardini, riempire piscine o lavare automobili. Buona parte della provincia di Bragança, con circa 35mila abitanti, dipende dal bacino di Serra Serrada che, se non piove, avrà autonomia per soli tre mesi.

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