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Covid, vaccini col contagocce anche in Sicilia A Catania slitta piano per ultraottantenni

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – C’è un gran parlare di vaccinazioni (e si sbandiera che la Sicilia è tra le prime della classe). Si parla anche di dosi, di richiami, di tagli Pfizer, di sieri col contagocce di Moderna. I dati che abbiamo in mano – provenienti dall’Asp di Catania – parlano di un totale di inoculazioni sul territorio di Catania e provincia che è pari a 25.072 dosi già somministrate e dell’avvio dei richiami che sta già interessando solo il personale sanitario perché con i tagli di Pfizer le autorità preferiscono procedere con i piedi di piombo. Ora volendo considerare che in tutta la nostra provincia per ottenere qualche risultato bisognerà vaccinare non meno di 600mila persone – esclusi bambini e minori al di sotto dei 16 anni – con questi tempi ci vorranno anni per raggiungere lo scopo. A meno che nei prossimi giorni l’Ema proceda e anticipi l’autorizzazione di AstraZeneca che dovrebbe inviare in Italia, nei prossimi tre mesi, milioni di dosi.

Ma quando arriverà il “via libera” noi saremo pronti a immunizzare migliaia di persone al giorno se finora, in poco meno di un mese ne abbiamo vaccinate 25mila? Abbiamo chiesto all’Asp – che già da giorni avrebbe dovuto avviare la vaccinazione degli ultraottantenni – e agli ospedali cittadini se hanno già ricevuto disposizioni in vista dell’avvio della vaccinazione di massa, ma allo stato nessuna circolare è stata emanata. A rispondere è il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda: «Il richiamo per i sanitari è già cominciato e procederà sino a ultimazione della campagna. Martedì – ha proseguito – attendiamo la nuova partita di vaccini di Pfizer, all’incirca 6mila dosi che serviranno per coprire le dosi mancanti per ultimare tutti i richiami». Rapisarda ha aggiunto, però, che i sieri che rimarranno in giacenza probabilmente verranno trasferiti in altre aziende che hanno esaurito le scorte, confermando, indirettamente, che la campagna vaccinale al momento si è fermata o comunque procede col freno a mano. Il direttore dell’Asp ha aggiunto anche che da Moderna si attendono altre mille dosi che sommate alle 1300 già in somministrazione permetteranno di vaccinare all’incirca 1150 anziani delle case di riposo», mentre tutte le Rsa sono state coperte. In parole povere ancora questa campagna stenta a partire in grande stile.

Ma siete o pronti a riprendere le vaccinazioni e a incrementarla non appena arriverà il via libera su AstraZeneca?

«Non abbiamo disposizioni e possiamo procedere con quello che è certo, come le nuove mille dosi di Moderna. Per il resto non abbiamo nessuna certezza».

Non avete neanche disposizioni sul coinvolgimento dei medici di famiglia?

«Allo stato non abbiamo un piano. Noi siamo certamente pronti a utilizzare anche il nuovo vaccino e abbiamo una mappatura delle categorie che avranno la precedenza, come gli ultraottantenni, i medici specialisti privati, gli odontoiatri, i farmacisti, ma non sappiamo se, ad esempio, parte delle vaccinazioni sarà effettuata dai medici di famiglia, oppure le categorie più fragili saranno vaccinate da noi in centri sanitari».

Le disposizioni devono venire dai governi nazionale e regionale?

«Non c’è dubbio…».

Certo se continuiamo con questi numeri campa cavallo…

«Il vero nodo, al momento, è la carenza di vaccini. Poche case farmaceutiche non riescono a coprire la pressante richiesta che arriva da tutti i Paesi del mondo».

Il direttore dell’Asp ha fatto anche un cenno alla velocità delle vaccinazioni e ha osservato che con questi numeri per vaccinare il 60% della popolazione italiana due, tre anni potrebbero essere pochi…

Sul fronte dei numeri ieri il bollettino giornaliero ha fatto segnare nel Catanese un ulteriore calo di contagiati: 207 su 1.158 complessivi. Sul fronte degli ospedali nelle 24 ore comprese tra giovedì e ieri al Policlinico si sono registrati 10 ricoveri, ma ci sono ancora posti letto disponibili. Lo stesso scenario al Garibaldi, che ieri aveva 89 ricoverati su 149 letti nei reparti ordinari e 17 pazienti in rianimazione su 26 posti. Al Cannizzaro nelle ultime 24 ore 3 ricoveri di ultrasettantenni. La crescita lenta, ma costante dei ricoveri in tutti gli ospedali cittadini continua a tenere in stato di preallerta i primari dei reparti. Per il titolare delle Malattie infettive del Cannizzaro, Carmelo Iacobello, «la situazione non è disastrosa, ma registriamo giornalmente alti e bassi che vanno valutati bene. La situazione è al momento sotto controllo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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