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Catania, il dissesto del Comune è servito: delibera del Consiglio tra colpi di scena

Di Damiano Scala |

CATANIA – Con ventisette voti favorevoli e due astenuti, il Consiglio comunale di Catania, ieri a tarda sera, ha dichiarato il dissesto economico finanziario dell’Ente per un “buco” di bilancio di 1,6 miliardi di euro. «Abbiamo provato in ogni modo di evitarlo – ha detto il sindaco Salvo Pogliese – ma la decisione dei giudici contabili non lasciava spazio a interpretazioni. Un fatto traumatico. siamo la più grande città italiana in default, per la situazione debitoria di 1,6 miliardi di euro che abbiamo trovato. Non è il momento – ha aggiunto – di parlare come si è arrivati a questo, perché compete ad altri organi accertare le responsabilità. Non dobbiamo pensare che il dissesto sia l’Apocalisse. Catania è abituata a risorgere dalle proprie ceneri e ci riuscirà anche stavolta con l’aiuto di tutti».

Che quello di ieri non sarebbe stato un incontro come tutti gli altri era ben chiaro a tutti. La seduta straordinaria del Consiglio comunale a Palazzo degli Elefanti è stata carica di tensione sin dalle battute iniziali. Con all’ordine del giorno l’adozione del bilancio consolidato del 2017 e la dichiarazione di dissesto economico finanziario del Comune di Catania, maggioranza ed opposizione erano già pronti ad una seduta “movimentata”. Se l’assenza dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco dagli addetti ai lavori era stata data ampiamente per scontata, meno prevedibile erano gli scranni lasciati vuoti dai consiglieri Alessandro Messina (Diventerà Bellissima), Bartolomeo Curia ((Pogliese Sindaco), Salvo Peci (Gruppo Misto) Sara Pettinato e Franco Saglimbene (Fratelli D’Italia).

Dopo l’intervento del sindaco Pogliese, che ha aperto i lavori, il vice sindaco Bonaccorsi ha illustrato nel merito la delibera. E subito dopo, il colpo di scena: al momento della votazione per la delibera sul consolidamento i componenti di “Con Bianco per Catania”, M5S, Pd e “Catania 2.0” hanno lasciato l’aula. Resta la maggioranza ma manca il numero legale di 19 elementi su un totale di 36 consiglieri. La seduta, quindi, viene rimandata di un’ora. Alle 20.42 i lavori riprendono con 30 consiglieri presenti. Comincia il dibattito sul dissesto: interventi dopo interventi, la seduta va avanti per ore. Solo intorno alle 23.30 circa arriva la votazione tanto attesa: il Comune di Catania viene dichiarato ufficialmente fallito. A votare a favore della delibera ci sono anche i rappresentanti di “Catania 2.0”, mentre i consiglieri Daniele Bottino e Lanfranco Zappalàsi si sono astenuti. L’ex assessore Salvo Di Salvo,invece, ha lasciato l’aula prima del voto.

Prima il Consiglio aveva deliberato il bilancio consolidato del 2017 e votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione a garantire le spettanze ai lavoratori del Comune e delle partecipate. La Ragioneria ha intanto provveduto ad effettuare tutti i bonifici per gli stipendi dei dipendenti comunali e per gli impiegati delle partecipate e delle cooperative sociali. Non solo, l’Ars ha approvato – con un voto di scarto – l’articolo inerente le anticipazioni di 40 milioni di euro come fondo complessivo e il contributo a fondo perduto di 8 milioni di euro per Catania. Una boccata di ossigeno per le casse del capoluogo etneo. 

FOTO DAVIDE ANASTASICOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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