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Bagheria, confiscati 300 milioni agli eredi del “Re delle cave”

Di Redazione |

I Carabinieri del Gruppo di Monreale hanno confiscato, su ordine del Tribunale di Palermo, beni per circa 300 milioni di euro agli eredi di Salvatore Buttitta, “Il re delle cave” di Bagheria, morto nove anni fa.

Il provvedimento ha origine dalle indagini dei militari del Nucleo Investigativo di Monreale, che hanno portato alla cattura, nel marzo del 2003, dell’allora latitante Salvatore Rinella, ritenuto il capo delmandamento mafioso di Trabia e a diversi arresti che hanno permesso di sgominare il clan di Trabia. Sono stati i collaboratori di giustizia Angelo Siino, Giacomo Greco e Antonino Giuffrè a parlare di Salvatore Buttitta come un uomo affiliato a “cosa nostra”, e legato a Bernardo Provenzano, nel cui interesse svolgeva l’attività imprenditoriale.

Tra il 2007 e il 2013 il Tribunale, sulla scorta delle indagini patrimoniali svolte dai Carabinieri aveva già sequestrato gran parte del patrimonio di Salvatore Buttitta. Tra i trecento milioni di beni confiscati figurano 2300 unità immobiliari sparse tra Altavilla Milicia, Altofonte, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Caccamo, Casteldaccia, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Palermo e Polizzi Generosa; nove società attive nei settori, dell’agricoltura, edile, del trasporto, etc.; 81 automezzi mezzi d’opera e di cantiere; 29 conti correnti; 8 libretti di deposito al risparmio; 2 cassette di sicurezza; 2 rapporto titoli; 2 polizze assicurative.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA