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Comunali “furbetti” nel Palermitano tra shopping, pulizie in condominio e passeggiate durante ore di lavoro

Di Redazione |

PALERMO – C’è chi passava la giornata a fare shopping, chi si intratteneva con la moglie al bar e chi alla routine dell’ufficio preferiva la coda al supermercato: storie di ordinario assenteismo raccontate dall’ultima inchiesta dei carabinieri che hanno smascherato decine di assenze ingiustificate dal lavoro da parte di dipendenti comunali di Collesano e Castelbuono, due piccoli centri delle Madonie. Nell’elenco delle persone coinvolte nell’inchiesta, ora accusate di truffa aggravata, ci sono anche personaggi noti in paese: come il capo dei vigili urbani di Collesano, immortalato mentre passava parte della giornata lavorativa nella profumeria della moglie. O come una coppia, lei dipendente comunale col ruolo di istruttore amministrativo, lui vigile urbano, che occupavano i turni andando a fare la spesa o al bar. Uno degli indagati, in tutto sono 20, è stato ripreso dagli investigatori, il 22 marzo del 2017, in un centro commerciale a Termini Imerese, centro a 30 chilometri da Collesano, mentre acquistava un televisore. Le telecamere piazzate dai carabinieri della compagnia di Cefalù hanno «girato» ore e ore di immagini che hanno documentato decine di episodi di assenze ingiustificate dei cosiddetti «furbetti del cartellino». Una inchiesta lunga mesi che sarebbe nata in seguito a un esposto anonimo che segnalava condotte illecite da parte dei dipendenti.

«Quando sarà legge il controllo con le impronte digitali potremo finalmente contrastare l’assenteismo. Oggi si segnalano nuovi presunti casi», commenta il ministro per la P.a, Giulia Bongiorno riferendosi al ddl Concretezza. A Castelbuono due impiegate, una alla biblioteca comunale, l’altra ai servizi scolastici, si coprivano a vicenda. Una strisciava il badge della collega in modo che l’altra poteva assentarsi dal luogo di lavoro per fare la spesa o per andare a trovare il padre che gestisce un panificio. Anche un impiegato dell’ufficio Protocollo al municipio lasciava spesso il posto di lavoro a bordo della sua auto o della bici e andava in giro per il paese: nei bar, in banca, dal barbiere o dal meccanico. Un dipendente dello staff della segreteria del sindaco è stato sorpreso fuori dal Comune subito dopo avere timbrato il cartellino.

Tra gli indagati anche un’addetta allo storico Castello che, durante l’orario di servizio, frequentava un atelier di moda. Insieme ai dipendenti nell’inchiesta sono finite sei precarie in servizio al Comune di Collesano che avrebbero dovuto svolgere lavori socialmente utili per assistere a disabili e anziani nel “Progetto attività donne». I carabinieri della compagnia di Cefalù le hanno viste allontanarsi dal posto di lavoro per andare a fare shopping o svolgere altri lavori di pulizia presso case private. Il gip del Tribunale di Termini Imerese ha disposto per nove la sospensione dal lavoro per otto mesi; per sei l’obbligo di presentazione ai carabinieri; altri cinque, infine, risultano indagati, ma non sono stati sottoposti a provvedimenti giudiziari. L’inchiesta però non sarebbe chiusa. Ci sarebbero provvedimenti pronti per altri 20 dipendenti comunali. Per i sindaci dei due Comuni un brutto colpo.

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