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La decisione

Il Canone unico patrimoniale di Palermo bocciato dal Tar

Il Tribunale amministrativo ha dichiarato l'illegittimità del regolamento, che riunisce diverse forme di prelievo fiscale ed oneri concessori, tra cui la Tosap e i canoni per l’occupazione di spazi

Di Redazione |

Illegittima la delibera del Consiglio comunale di Palermo (la numero 244 del 28 luglio 2021) che aveva adottato il nuovo Regolamento per l’applicazione del Canone unico patrimoniale (Cup). A deciderlo il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia. Il regolamento, che riunisce diverse forme di prelievo fiscale ed oneri concessori, tra cui la Tosap, i canoni per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, l’imposta sulla pubblicità ed i diritti di affissione, ha portato ad un aumento del canone imposto a molti concessionari.

È stato così accolto il ricorso di quattro concessionari di una striscia di terreno demaniale, assistiti dall’avvocato Luigi Raimondi, cui il Comune, nell’agosto del 2022, in applicazione del regolamento, aveva domandato un canone pari ad otto volte gli oneri precedentemente richiesti. Il Tar (Sezione I, estensore Francesco Mulieri, presidente Salvatore Veneziano), in accoglimento delle censure dell’avvocato Raimondi, ha evidenziato che il Comune, nell’applicare il Canone unico patrimoniale, deve rispettare l’obbligo di mantenere il gettito complessivo derivante da questo canone pari a quello ottenuto dalle imposte che sostituisce. Per l’avvocato Raimondi, «questo principio limita l’autonomia del Comune nel determinare il canone, imponendogli di rispettare l’invarianza del gettito per evitare aumenti ingiustificati e sproporzionati a carico dei contribuenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA