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Emergenza rifiuti in Sicilia, il nuovo assessore Figuccia: «Non abbiamo la bacchetta magica»

Di Redazione |

PALERMO – «Con determinazione andremo a Roma per rinegoziare gli accordi perché i tempi che ci sono stati imposti sono un pò troppo stretti. Il Governo nazionale ci chiede di fare quello che per anni non è stato fatto: dal piano dei rifiuti e dalla differenziata al trasferimento all’estero dell’immondizia. In questi giorni abbiamo incontrato un centinaio di persone e messo in campo diverse ipotesi di lavoro, ma non abbiamo la bacchetta magica”. A dirlo è Vincenzo Figuccia, neo assessore all’Energia e ai rifiuti della Regione siciliana, a 48 ore dal vertice romano di mercoledì pomeriggio. Il faccia a faccia è in programma al ministero dell’Ambiente, dove il governatore Nello Musumeci e l’assessore Figuccia sono determinati a far valere le ragioni dell’Isola.

L’ordinanza firmata dal presidente della Regione, d’intesa con il ministro Gian Luca Galletti, infatti, prevede una proroga alle discariche fino al 15 dicembre. Un lasso di tempo utile a scongiurare l’emergenza che già si profilava la scorsa settimana ma ritenuta troppo stringente per dare esecuzione a tutte le prescrizioni previste dall’intesa. «Con grande senso di responsabilità – spiega Figuccia – il Governo regionale ha siglato l’accordo, tuttavia non accettiamo diktat e prescrizioni dopo che nei cinque anni trascorsi il Governo Crocetta si è dimostrato poco attento alla vertenza rifiuti». Nell’attesa del vertice nella Capitale gli uffici dell’assessorato sono al lavoro a pieno ritmo per analizzare punto per punto i 10 temi indicati nell’intesa. Al ministro il governatore e l’assessore chiederanno di rivedere le prescrizioni sia rispetto ai tempi sia rispetto alle modalità di attuazione.

«Vogliamo discutere un piano da realizzare secondo tempi e modalità possibili – dice ancora Figuccia -. Invece, in base all’intesa in 15 giorni dovremmo portare i rifiuti all’estero. Una cosa che non è mai riuscita a nessuno dei governi precedenti e di cui nessuno si è voluto assumere la responsabilità per un problema, che noi condividiamo, legato ai costi di un’operazione di questo tipo. Sempre in due settimane dovremmo prevedere per le grandi città, ossia Palermo, Catania e Messina, l’adeguamento degli standard minimi della raccolta differenziata. Noi stiamo lavorando a un piano serio di riordino del sistema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, ma non abbiamo la bacchetta magica. Serve più tempo» conclude il neo assessore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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