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Cottarelli al liceo scientifico di Ragusa: “Se le regioni del Meridione non cambieranno rotta, l’autonomia differenziata peserà”

L'incontro con il famoso economista è servito per dissipare alcuni dubbi

Di Redazione |

Parlare di economia a scuola con uno dei più autorevoli economisti contemporanei è possibile. Ed è possibile farlo coinvolgendo studentesse e studenti in un dialogo di approfondimento su tematiche che toccano il loro presente e che, ahinoi, rischiano di condizionare il loro futuro.È accaduto questa mattina nell’auditorium del liceo scientifico Enrico Fermi di Ragusa che ha ospitato il prof. Carlo Cottarelli, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.L’incontro, introdotto dalla dirigente, prof. Giovanna Piccitto, organizzato dalla professoressa Gabriella Mazza, referente per la Legalità, si è svolto nell’ambito del Programma Peses che promuove incontri degli studenti degli istituti secondari con i protagonisti della scena politica ed economica italiana.Il prof. Cottarelli si è intrattenuto per circa due ore con studentesse e studenti ai quali ha spiegato come si produce il reddito di un Paese e cosa significa fare impresa. Ha poi spiegato le cause dell’inflazione che in questo momento sta mettendo a dura prova gli italiani e le conseguenze del rimbalzo produttivo causato dalle domande per i vari bonus che sono stati varati subito dopo il Covid.

Numerose e circostanziate le domande che studentesse e studenti hanno rivolto al prof. Cottarelli, relativamente a  tassi di interesse,  opportunità della costruzione del Ponte sullo Stretto, flat tax, autonomia differenziata…  ricevendo risposte approfondite e motivate.

In particolare, relativamente al Ponte sullo Stretto il prof. Cottarelli non ha negato la possibilità che questo, nel futuro, potrebbe avere una utilità, ma al momento le procedure attuate sollevano molti dubbi, viste le priorità che insistono nel paese. In particolare, il prof. Cottarelli ha informato gli studenti di uno studio, svolto dall’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica, sulla velocità di spostamento tra i vari capoluoghi di provincia nelle diverse regioni italiane. Dallo studio è emerso che la velocità media di percorrenza tra le città siciliane capoluogo di provincia è di 26 km/h. La più bassa d’Italia, se si esclude, per le proprie condizioni geofisiche, la Basilicata. La velocità media nel Nord Italia è di 48/49 km/h. Una risposta chiara e precisa sull’opportunità di costruire un ponte, prima di dotare l’isola di infrastrutture più importanti.

Per quanto riguarda l’autonomia differenziata, rispondendo alla domanda di uno studente che chiedeva se questa penalizzerà il sud, il prof. Cottarelli ha spiegato che nel breve periodo non accadrà. Ha però illustrato il funzionamento dell’autonomia differenziata che premia le regioni più produttive. Pertanto, se le regioni del Meridione, notoriamente meno produttive, non cambieranno rotta, saranno presto penalizzate.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA