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La Sicilia: promuovere lo sport per combattere la sedentarietà

Il progetto 'Sport è Benessere' del quotidiano La Sicilia si propone di contrastare la sedentarietà e l'obesità infantile, soprattutto nel Sud Italia, attraverso iniziative educative e promozionali volte a coinvolgere gli studenti delle scuole primarie e secondarie.

Di Redazione |

Anche quest’anno il nostro quotidiano LA SICILIA si è fatto promotore del progetto “Sport è Benessere” mirato a promuovere la cultura dell’attività fisica e sportiva già in età adolescenziale con particolare riferimento al benessere psicofisico ed i relativi risvolti positivi sulla salute pubblica. Il progetto vuole essere un veicolo di stimolo educativo, obiettivo primario della nostra testata, per fare leva sulla fascia di età sopracitata, in particolare è rivolto agli studenti degli Istituti  di scuola Primaria e Secondaria, che proprio nella nostra isola rappresentano la fascia di età particolarmente restia a svolgere attività fisica, tant’è che la SICILIA risulta dalle statistiche sempre ai primi posti su scala nazionale sia per tasso di sedentarietà minorile sia, purtroppo, per elevato tasso di obesità infantile. Quasi la metà dei meridionali non pratica alcuno sport, contro il 30% nel Centro-Nord. Per di più appena il 15,6% delle persone in Sicilia fa sport in modo continuativo il che ci pone al terzultimo posto in Italia, peggio di noi solo Molise e Campania al Top della classifica la Provincia di Bolzano con il 46,8% di praticanti, un divario davvero inaccettabile. Le conseguenze di questo stato di cose sono evidenti: il 12,08% degli adulti meridionali è obeso rispetto a circa il 10% del Centro-Nord, quasi un minore su 3 nella fascia tra i 6 e i 17 anni è in sovrappeso nel meridione, rispetto ad un ragazzo su cinque nel Centro-Nord, con conseguenti costi sociali evidenti sul Sistema sanitario nazionale e molto spesso questo è il primo stadio di patologie ben più gravi che tendono poi ad aumentare di gravità con la crescita e in modo particolare nei soggetti a rischio. Nelle Regioni – soprattutto meridionali – dove è più basso il tasso di attività e/o il tasso di occupazione, aumenta la propensione alla sedentarietà con relativo costo sociale ed economico per la collettività. E ancora, chi pratica regolarmente attività sportiva vede ridotta la propria spesa sanitaria di 97 euro, mentre svolgere attività sportiva saltuariamente non ha effetti significativi sulla spesa sanitaria. Invece, i soggetti che non praticano attività sportiva vedono crescere la propria spesa sanitaria di 52 euro. Anche le abitudini e gli stili di vita sono importanti per spiegare la spesa sanitaria delle famiglie. Dai dati forniti dallo “Sportimetro”, indagine presso la popolazione italiana, realizzato dall’Istituto Piepoli  lo scorso anno per conto della Fondazione SportCity, il dato che viene fuori  indica che ben il 75% degli intervistati ha praticato o pratica tuttora attività sportiva  a livello non agonistico, mentre il 44% lo ha fatto o lo continua a fare a livello agonistico e il 72% degli intervistati ha dichiarato che se ne avesse le possibilità farebbe più attività fisica di quanto ne pratica attualmente. Questi dati  fanno emergere che il tasso di sedentarietà del Sud e Isole si attesta 49,2% contro il 32,9% del centro Italia  e il 25,5% del Nord se a questo aggiungiamo che in Italia 6 edifici scolastici su 10 non sono dotati di un impianto per la pratica sportiva, in Sicilia il 75% circa, comprendiamo bene come bisogna fare assolutamente fare inversione di marcia per potere risalire la china e cambiare radicalmente le abitudini verso la pratica sportiva. Nell’ambito del nostro progetto è stata organizzata con la fattiva collaborazione con SPORT E SALUTE, il CONI Regionale e Catania Marathon anche per questo terzo anno la festa dello Sport del nostro quotidiano LA SICILIA, che gode anche del Patrocinio del Comune di Catania.  

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