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Ambra Angiolini è “Oliva Denaro” in scena al teatro Al Massimo

Di Salvo Barbasso |

Un personaggio femminile che non si può non amare, interpretata da una straordinaria Ambra Angiolini protagonista di “Oliva Denaro”, in scena al teatro “Al Massimo” dal 24 gennaio all’1 febbraio prossimo.La regia è di Giorgio Gallone, le musiche di Paolo Silvestri, scene e costumi di Guido Fiorato”. Lo spettacolo è ispirato alla storia vera di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo.

E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia attualissima che parla di libertà, interpretata da un’attrice che nel teatro di prosa da il meglio di se: una performance unica, una recitazione autentica e sincera che conquista lo spettatore, un monologo che ha già reso giustizia a tutte le donne che come Oliva sono ancora oggi vittime di terribili costrizioni familiari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA