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Satira

Le imitazioni? La comicità è fatta di estremi Non potevo non fare Meloni e Schlein

Nel libro “Spettacolare, finché c’è vita c’è satira”, che l’attrice presenta oggi a Messina, domani a Catania e sabato a Randazzo, ricordi, aneddoti e uno sguardo ironico e dissacrante sulla realtà

Di Ombretta Grasso |

È proprio vero che “finché c’è vita c’è satira”, come recita il sottotitolo del libro di Francesca Reggiani, maestra di comicità, attrice brillante, icona della Tv delle ragazze. Proprio come in uno dei suoi one woman show, l’intervista telefonica è interrotta da una comica e realissima disavventura con la Reggiani alle prese con una multa che non riesce a pagare – «stà a lievità come ‘na torta», chiosa – nella complicata burocrazia del Belpaese.

Si intitola “Spettacolare. Finché c’è vita c’è satira” (pubblicato da La Lepre Edizioni) il libro in cui Reggiani ripercorre vita, incontri e imitazioni cult (con Qr-code per i video di suoi spettacoli), tracciando uno spaccato ironico dei nostri tempi. L’attrice lo presenterà – dialogando con l’editore Alessandro Orlandi – il 4 luglio, alle 18.30, alla Mondadori di Messina («mia nonna paterna era di Messina, vengo con grande piacere», racconta), il 5 alle ore 19 al Faro di Capo Mulini (Ct), il 6 sull’Etna, in territorio di Randazzo, a Feudo Vagliasindi (ore 18.30) con gli intermezzi musicali di Francesco Buzzurro. Sarà, poi, a Palermo il 12 luglio con il suo show “Spettacolare” (voce del verbo) al Teatro Viaggiante Vito Zappalà. «Mi piace molto la stand up comedy perché ti dà la possibilità di dire tante cose, di guardare il mondo che ci circonda. Mi avevano chiesto di scrivere un manuale ma ho preferito raccontare la mia esperienza. A partire dalla difficoltà di dire ai propri genitori di voler fare l’attrice, che a quelli gli è preso un colpo».

Ha iniziato con Gigi Proietti...«Entrai al Laboratorio di Proietti a vent’anni, c’erano 1200 persone per una classe di 28. Gigi aveva un occhio “lungo”, negli attori coglieva, oltre al talento, il senso dell’ironia che per lui era fondamentale. Ha prodotto lui il mio primo spettacolo da sola, pensa te! Si studiava tutto, da Ibsen a Brecht, da Pirandello a Goldoni. Aoh, hai voglia a studiare! Era fissato con la musica, tutti giorni un’ora di solfeggio e una di canto. Proietti aveva grande carisma, ma anche disciplina. Venne pure Liza Minnelli che quando ero ragazza era una star, mentre oggi i giovani non la conoscono».

C’è il rifiuto del passato?«No, è che tutto passa. Se chiedi chi era Alighiero Noschese un ragazzo risponde: e chi è? La memoria è sovrastata dai social assolutamente incombenti che danno mille informazioni al secondo».

Da Ferilli a Susanna Agnelli, c’è una parodia più riuscita?«I personaggi vanno di pari passo con l’attualità, nel caso della Ferilli a metà anni 90 aveva un seguito di enorme. La Meloni? L’ho scelta subito perché ha una fortissima personalità. La comicità è fatta di estremi: all’inizio l’ho messa a confronto con la Boschi. Poi, con Concita di Gregorio».

Francesca Reggiani imita Concita Di Gregorio e Giorgia Meloni

Ora il “duello” è con Elly Schlein...«Non potevo non imitare due donne che hanno avuto un’iperbole così importante nella vita e nel potere. Le faccio dire che “nessuno nel Pd era abituato a vedere un segretario di partito donna. Così me danno le pacche sulle spalle, me stringono la mano…”. La presento con la mano tutta fasciata. “Me trattano come se fossi Bonaccini che pesa 120 chili mentre io 40″».

C’è qualcuno che si offende?«No, magari qualcuno ha gradito meno, ma essere imitati è un riconoscimento e a molti personaggi credo di aver dato più popolarità».

Le è capitato di essere censurata?«Mai capitato. Ma anche di non essere mai raccomandata. Come diceva Gigi, il mio editore è il pubblico. Faccio un appello: se qualcuno mi volesse dare una spintarella eccomi qua».

Nel libro c’è l’incontro con Fellini.

«Sembra ieri! Rimase colpito dai miei occhi. E’ stata una tappa importante. Scusi un attimo…. (ritorna la multa da pagare)… Nicola hai risolto? Davvero? Bravo… Mi ritrovo un bollo che sta lievitando come na’ torta. Da ieri sto a impazzì per pagarlo, al tabaccaio no se pò pagare, all’Aci manco… Fellini? – riprende – Stabiliva rapporti cordiali, scherzosi, ho partecipato a “La nave va” e “L’intervista”, una grandissima esperienza. Avevo poco più di vent’anni… manco te rendi conto. Spero di riprendere a fare cinema».

C’è un sogno nel cassetto? Un regista con cui le piacerebbe lavorare?«Ce ne sono tanti registi nuovi, bravi… (cade la linea…) Nella prossima stagione (riprende) sarò in teatro con una commedia di Gianni Clementi, regia di Stefano Reali. Il 12 luglio sono a Palermo con il mio show “Spettacolare” in cui racconto come ho iniziato dal nulla con la fortuna di aver preso il treno della Rai3 di Guglielmi, passando da Proietti alla Dandini. Torno a Palermo con gioia. Il padre di mia figlia è palermitano. Una figlia desiderata, ho avuto tre interruzioni di gravidanza. I miei ex suoceri erano affettuosissimi, simpaticissimi, lui è stato il preside di Chimica fisica all’Università. E ai ragazzi di oggi dedico un pensiero, nel libro e nello spettacolo, perché sono sfruttati, sottopagati».

Com’è finita? Ha risolto con lo spid?«Lo spid? Per carità, un inferno, ma le persone anziane come fanno? Io me la cavo perché il mio compagno fa l’informatico. Lo spid, la pec, twitta…. È un casino, io studio, mi ci metto, ma appena capisci una cosa, pàffete, te ne cambiano altre dieci».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA