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La presentazione

Teatro Stabile di Catania: Lavia taglia il nastro di partenza con i testi di Giacomo Leopardi

L'inaugurazione della stagione “Appassionati” 2024-2025, il prossimo 9 ottobre. Trenta in tutto gli spettacoli

Di Giovanna Caggegi |

Strummula, tuppettu, o ‘turbo’ come per gli antichi romani. È il più antico gioco per bambini, una trottola variopinta, a campeggiare sul manifesto della stagione “Appassionati” 2024-2025 del Teatro Stabile, presentata ieri al Verga in una gremita conferenza stampa fitta di interventi dei protagonisti (irriverente e divertentissimo il contributo video di Alessandro Haber). C’era molta attesa per il debutto del neodirettore artistico, l’attore e regista Graziano Piazza, subentrato al regista Luca De Fusco che – dopo aver contribuito a un autorevole riposizionamento dello Stabile etneo – è passato alla direzione del Teatro di Roma prima della scadenza del mandato.Ed è con un colpo di teatro che Piazza ha dato l’abbrivio, producendosi in un elegante lancio della trottola sul palcoscenico a significare la volontà di riannodare i fili con la storia della massima istituzione di prosa della città, la cui identità – a fargli eco in un messaggio audio è la Presidente Rita Gari – si era sfilacciata.

Le linee guida

Passato e presente, storia e investimento sul futuro sono le linee guida del direttore artistico che si è subito messo in sintonia con lo spirito della città, con sue vibrazioni tra mare e fuoco e con la complessità di un territorio dalla spiccata vocazione artistica.È poi Carlo Zimbone, per conto del cda del TSC, a sciorinare la prestigiosa carriera del neodirettore: «Artista a tutto tondo, formatosi alla scuola di grandi maestri della regia mondiale, profondo conoscitore della realtà teatrale. Di origine siciliana, quello di Piazza è un ritorno a casa». La presidente Gari ha ringraziato Luca De Fusco per l’azione di rilancio, sostenuta dalla costante attenzione sul bilancio, da un maggior impegno economico degli Enti locali – Regione, Comune e Città Metropolitana – dalla collaborazione con altre istituzioni culturali, in testa il Teatro Massimo Bellini, e da progetti internazionali che hanno consentito la realizzazione dello spettacolo L’Albatros in coproduzione con la Tunisia.Presente il sindaco Enrico Trantino che, in vena di divertito pirandellismo, ha dichiarato «alcuni mi chiedono di essere quello che non sono», mentre a proposito della stagione: «Il cartellone dimostra che Catania è al centro dell’Europa, ma con una presenza significativa di artisti siciliani. Lodevole, per ciò che significa in termini di inclusione e di civiltà, la ripresa del bellissimo “Anima mundi” dell’Associazione Neon».

Il cartellone

Sono 30 gli spettacoli in programma, tra cui 16 produzioni e 14 ospitalità.Il 9 ottobre l’inaugurazione al Verga sarà con una serata di gala in onore di Gabriele Lavia che recita testi di Giacomo Leopardi. «Non potrei festeggiare meglio il giorno che precede il mio compleanno» ha detto il grande maestro nel videomessaggio. A novembre sarà la volta di “Guerra e Pace” diretto da De Fusco che bissa Tolstoj dopo “Anna Karenina” (in tournée anche quest’anno). Coprodotto con Roma e Palermo, lo spettacolo rinsalda il dialogo con Pamela Villoresi, direttrice artistica del Biondo, qui tra gli interpreti principali. «Uniamo le forze in una fruttuosa collaborazione – ha detto l’attrice – Mai come in questo momento è necessario far riflettere il pubblico sul tema della pace».Ben rappresentati gli autori russi con “L’ispettore generale” di Gogol regia di Leo Muscato, protagonista Rocco Papaleo, e con “Crisi di nervi” diretto da Peter Stein (in video insieme con Maddalena Crippa) che mette in scena tre atti unici di Anton Čechov.

I protagonisti da Haber a Pirrotta

Alessandro Haber sarà il protagonista de “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, regia di Paolo Valerio. Torna a Catania Arturo Cirillo con un “Don Giovanni” tratto da Moliere, Da Ponte e Mozart.Quanto alla drammaturgia contemporanea, spicca “A torto o a ragione” di Ronald Harwood sulla storia del direttore d’orchestra Furtwangler, interpretato da Stefano Santospago. «Mette in scena un tema cruciale – ha detto il regista Giovanni Anfuso – Quello dei rapporti tra il potere politico e l’arte».Si annuncia intrigante l’operazione sul romanzo “Il male oscuro” di Giuseppe Berto che, nell’adattamento e la regia di Giuseppe Dipasquale sarà con Antonio Vassallo e Ninni Bruschetta. Il regista Carlo Sciaccaluga completa la sua trilogia sul Nobel Mario Vargas Llosa: dopo I racconti della peste e Appuntamento a Londra (ancora in tournée dal prossimo autunno) è la volta de La Chuga con Debora Bernardi.Vincenzo Pirrotta torna con una riedizione del suo capolavoro di regia e di interpretazione, “Terramatta” dall’autobiografia del contadino analfabeta Vincenzo Rabito.Con “Sarabanda” Roberto Andò porta a teatro il film di Ingmar Bergman con Renato Carpentieri e Alvia Reale.Spazio alla commedia con un capolavoro della tradizione, “San Giovanni decollato” di Nino Martoglio, che vedrà in scena Tuccio Musumeci e Miko Magistro, grazie alla collaborazione con il Teatro della Città/Centro di Produzione Teatrale di Orazio Torrisi.Risate assicurate con “La strana coppia” di Neil Simon con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, e con “Dove eravamo rimasti”, il nuovo spettacolo di Massimo Lopez e Tullio Solenghi.Sempre alla sala Verga gli spettacoli per le scuole: “La pianta della parola” da Luigi Capuana con la regia di Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia, “La favola ecologica”, regia Ezio Donato, mentre torna “Anima mundi”, capolavoro di poesia e vibrazioni umane, a cura di Piero Ristagno e Monica Felloni dell’Associazione Neon.Nella programmazione della Sala Futura – da dicembre a giugno 2025 – spiccano “Gina e Fidel” di Zsolt Pozsgai, omaggio a Gina Lollobrigida e Fidel Castro con Emanuela Muni e Francesco Foti, e gli spettacoli dedicati a Vitaliano Brancati nel 70° anniversario dalla morte: “Sogno di un valzer” regia di Cinzia Maccagnano, “Don Giovanni Involontario” regia di Angelo Tosto, “In cerca di un sì” regia di Nicola Alberto Orofino. Claudio Fava dirige “Il Vangelo secondo Giuda” del padre Giuseppe Fava. Alla Futura anche Scimone e Sframeli con “Fratellina”, e uno spettacolo scritto da Katia Ippaso ispirato al carteggio di Luigi Pirandello-Marta Abba. Tra le fortunate produzioni in scena la scorsa stagione alla sala Futura, lo spettacolo “Esercizi di stile” diretto da Emanuela Pistone è entrato nella terna delle Maschere del Teatro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA