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Akragas - Cosenza 1 a 0, le pagelle biancazzurre

Akragas – Cosenza 1 a 0, le pagelle biancazzurre

Di Fabio Russello |

Eccole pagelle biancazzurre dopo la vittoria per 1 a 0 sul Cosenza

7,5 NIKOLAY DYULGEROV (il migliore) Martella a centrocampo dal primo all’ultimo minuto, pressa il portatore di palla del Cosenza, aggredisce qualunque cosa si muova con il pallone tra i piedi, mette paura ai suoi dirimpettai del centrocampo avversario, morde le caviglie come mai si era visto fare nell’Akragas quest’anno. È il simbolo della svolta: non si porge più l’altra guancia e basta

7,5 PINO RIGOLI (l’allenatore) Era dunque, con tutta evidenza, una questione di allenatore. In dieci giorni ha rimesso – per usare una frase di un altro allenatore e che visto il suo precedessore calza a pennello – la chiesa al centro del villaggio. Squadra quadrata, unita, dinamica, senza paura, duttile e soprattutto concreta: stavolta una occasione e una rete. È un’altra Akragas. E se fosse arrivato prima…

7 VONO Alla fine non deve fare grandissime parate, ma dà sempre l’impressione di sicurezza sia quando esce che quando i tiri arrivano da fuori. I compagni, se in difficoltà, si fidano e gli appoggiano il pallone perché pure con i piedi il portiere dell’Akragas ci sa fare. Un solo intervento, alla fine decisivo, quando ferma (insieme a Muscat) un pallone che sembrava dovesse solo essere spinto in rete da quelli del Cosenza.

6,5 GREA Pino Rigoli lo mette a destra e, insieme a Salandria, se la deve vedere con il lato «forte» del Cosenza. Lui tiene la posizione e (anche) dal suo lato i lupi non hanno mai combinato granché e non sono mai arrivati sul fondo per crossare. La fascia è stata insomma messa al sicuro anche perché i movimenti con Salandria sembrano funzionare. La sua è stata una partita di sostanza.

6,5 CAPUANO Da fedelissimo di Legrottaglie si è messo a disposizione del nuovo tecnico e la sua è stata una partita disciplinata. L’imperativo era: primo non prenderle e lui si è messo sulla fascia sinistra mettendoci il silicone. Da lì, come a destra, le ali del Cosenza sono apparse spiumate. La vittoria dell’Akragas è passata anche da una ritrovata solidità difensiva e da movimenti da squadra.

6,5 VICENTE Si piazza davanti la difesa con il compito di rompere il gioco avversario e se possibile rilanciare quello dell’Akragas. Fisicamente non sembra brillantissimo, eppure nella giornata di ieri ha cominciato piano per finire in crescendo. Alla fine ha conquistato palloni su palloni e ha tolto l’ossigeno alle fonti di gioco del Cosenza che pian piano si è infatti spento tra la confusione generale.

7 MUSCAT Un vero gigante. Domina la difesa col senso della posizione e una forza che tutti si aspettavano avesse ma che sembrava avesse perduto. Invece il leader della retroguardia biancazzurra è lui, il Nazionale maltese venuto ad Agrigento quando la barca sembrava stesse per affondare. E invece è bastato un altro nocchiero ed ecco che Muscat è tornato quello che è: uno che in LegaPro ci può stare benissimo.

6 THIAGO CAZÈ Gioca da centrale e non è stato brillantissimo perché in qualche occasione anziché uscire è stato talmente prudente da rimanere inchiodato sulla linea della difesa offrendo un paio di uno contro uno ai veloci attaccanti del Cosenza. Sono queste le uniche sbavature che i calabresi non hanno sfruttato. Ci sarebbe stato il tempo per smaltire la eccessiva prudenza, ma si è fatto male e si teme un brutto infortunio.

6,5 ZIBERT Parliamoci chiaro: la sufficienza piena è dovuta esclusivamente al gol decisivo che segna in apertura di ripresa e che regala all’Akragas la vittoria e la fine dell’incubo. Ma Zibert può e deve dare di più. Si deve forse ancora – rispetto agli altri – «delegrottaglizzare». È sembrato poco reattivo e poco deciso in qualche contrasto a centrocampo. Rigoli però sa che lo sloveno è forte e lo tiene in campo per tutta la partita.

6,5 DI PIAZZA Bella partita dell’attaccante di Partinico che sembra, pure lui, un altro giocatore. È stato una spina nel fianco della difesa del Cosenza e ha fatto a sportellate con difensore che lo doveva marcare. Arriva stavolta solo due volte al tiro, ma è suo il movimento che di fatto mette Zibert davanti il portiere nell’azione del gol dell’Akragas. Esce sfinito e, soprattutto, esce tra gli applausi.

6,5 MADONIA Due partite e due assist vincenti che regalano all’Akragas sei punti. Era questo che, a inizio stagione, tutti si aspettavano dal biondo esterno alto. Ma nella sua partita non c’è solo l’assist ma anche alcune buone giocate che i compagni non hanno sfruttato. Esce pure lui sfinito, perché percorre la fascia da una metà campo all’altra, e soprattutto esce pure lui tra gli applausi. È un altro mondo.

6,5 SALANDRIA Gioca largo a destra e stavolta non deve stare sulla linea dei difensori e quindi è nel suo ruolo naturale. Ed è sulla sua fascia che gli toccano i cosentini, sulla carta, più temibili. Salandria accetta la sfida, non si scompone, corre, fa qualche errore come è normale che sia, ma non molla mai di un centimetro. Le fasce dell’Akragas di ieri erano sigillate e il Cosenza è stato costretto in un imbuto.

5,5 CRISTALDI Di Piazza esausto gli lascia il posto a metà ripresa, lui dovrebbe essere il terminale delle ripartenze. Alla fine non gli arrivano palloni perché l’Akragas ha quasi il braccino corto e dunque per la paura di sbagliare la palla era buttata dall’altra parte del campo senza troppi fronzoli. Però lui non è apparso molto reattivo e non ha nemmeno pressato – da fresco qual era – come ci si aspettava.

6 ALOI Gioca dieci minuti e si mette al posto di Madonia per presidiare meglio la fascia in fase difensiva. Ma quando entra lui il Cosenza era già in confusione e più che cercare l’azione cercava l’imbucata.

S. V. CANDIANO Gioca l’interminabile recupero e prende il posto di Cazè infortunato piazzandosi sulla linea dei centrocampisti. Non molla mai.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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