la crisi rossazzurra
Calcio Catania, in attesa dei soldi. Ma per arginare le difficoltà Grella ha un “piano B”
Creato un conto corrente interno per far fronte alle spese e aperto un dialogo con i nuovi acquisti: alcuni decideranno di rimanere lo stesso
Il tentativo di far quadrare i conti per la stagione che verrà passa dall’arrivo nelle due banche, quella francese e quella italiana, dell’integrazione fideiussoria. Ross Pelligra continua a sostenere che entro venerdì tutto si risolverà ma fino a ieri novità zero. Lo abbiamo controllato anche grazie al personale qualificato che lavora all’interno delle due strutture. Nella sede del Catania al termine di una giornata campale, stanno ancora aspettando un cenno concreto per pianificare con fatti concreti attraverso i soldi promessi dal patron.
Ci sono, a questo punto, due strade da seguire per salvare e rilanciare l’annata. O per spalmare in due stagioni le ambizioni della società e dell’intera città. Se arriva il pagamento i giocatori acquistati rimarranno alla base tutti quanti, ma molti contratti che non servono devono essere sciolti. Se non dovesse arrivare la somma, il Catania sarà costretto a rivedere tutto in poche ore: alcuni dei nuovi potrebbero accordarsi spalmando l’accordo in due stagioni, altri andranno via. Stesso discorso per i vecchi contratti che Faggiano sta cercando di snellire cedendo il più possibile per far posto ad altri, attaccanti compresi (e di Castellini parliamo a parte nella stessa doppia pagina del giornale).In questo senso il vice presidente Grella e il ds Faggiano stanno cercando di sondare singolarmente la volontà dei calciatori. Alcuni a oggi sono disposti, altri giustamente titubanti. Altri per ora dicono no, ma poi magari potrebbero rivedere la propria posizione.
Una cosa è certa, dopo aver sentito anche il presidente della Lega, Marani: il Catania non rischia la non partecipazione al campionato. Giocherà la Serie C che comincia il 24 agosto perchè in questo senso le assicurazioni sono state tutte onorate. Ora bisognerà comprendere con quali potenzialità si misurerà con le avversarie. E a nulla vale riferire ai lettori, ai tifosi che sulle 60 società di Serie C, sono in 50 circa ad avere problemi di liquidità. Non si guarda in casa d’altri, ma piuttosto si considera una tempistica davvero fuori luogo alla quale stentiamo ancora a credere.Pelligra avrebbe dovuto dire (e stiamo ancora aspettando che lo faccia perchè rappresenta un punto nodale del rapporto con i catanesi che si sono disamorati di personaggio e gestione) già a maggio di dover ridimensionare per questa stagione l’impegno economico concesso dalla propria famiglia, adesso impegnata a Melbourne in un’operazione finanziaria delicata e importante che non ammette proroghe. E, di conseguenza, il budget messo a disposizione di Ross Pelligra ora si è assottigliato.Ross è passato da selfie, giri di campo, dichirazioni roboanti al silenzio nel momento in cui avrebbe dovuto spiegare. Avrebbe dovuto presentare alla città il piano, senza remore e con i dati reali. Invece la leggerezza è stata enorme, difficilmente i tifosi perdoneranno una prospettiva di spesa ridotta. Non si sa quanto ridotta, ma in queste ore si sta quantificando la somma.
Nei giorni di incontri frenetici e di grande tensione, il vice presidente Vincenzo Grella (criticatissimo dalla piazza perchè gli errori li ha commessi, ma si è addossato anche carenze che non sono state causate da decisioni sue senza scaricare colpe su altri) sta facendo di tutto per tenere a galla il Catania parlando con Pelligra e con i famigliari per riportare quanto più possibile la vita del club a una normalità accettabile.Non si sta solo in attesa di un trasferimento di capitali dall’Australia, ma il Catania ha creato anche un Escrow account a garanzia degli impegni intrapresi, pari a 2 milioni di euro. Si tratta di una sorta di conto corrente – semplifichiamo un discorso complicato per chi non è ferrato in questo campo – in base al quale il rilascio di fondi è subordinato al verificarsi di determinate operazioni. Una mossa messa in atto in modo quasi immediato per non arrivare eventualmente impreparati se la data del 9 agosto non dovesse portare novità buone.
Basterebbe una mossa di Pelligra, versamento a parte: che tornasse a Catania a spiegare il suo piano evitando il protrarsi di un silenzio che fa male, irrita, fa disamorare il pubblico. Chi si fida più di un presidente che prima promette la Champions in pochi anni (esagerazione: ma l’entusiasmo popolare a volte…) e poi in Coppa Vip fa scendere in campo una squadra di tesserati vecchi tenendo fermi i nuovi e minando dunque il lavoro dell’allenatore? Un presidente che avalla una campagna abbonamenti con aumenti e poi il 2 agosto si scopre che il progetto Catania si deve ridimensionare improvvisamente? Ogni ora che passa è una pugnalata a chi ha dato fiducia a Zio Saro prendendo per buon ogni sillaba pronunciata. E in questo calderone si inseriscono altri affari: Termini Imerese, un albergo sulla riviera acese, il volley, Torre del Grifo, il centro sportivo con otto campi, anzi con undici: crepi l’avarizia. Sembra una scena di Totò: “per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA