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Calcio Catania, lacrime e due certezze

Di Giovanni Tomasello |

Una notte insonne, quella tra domenica e lunedì, per tutti o quasi. Tra elezioni e Catania beffato ai rigori nella semifinale dei play off dal Siena in un “Massimino” da libro Cuore, la città non ha dormito o comunque il suo breve sonno è stato agitatissimo. Così ieri alle prime luci c’è stato un continuo susseguirsi di commenti per strada, nei bar e ovviamente una marea di opinioni sui social.

Catania che aveva risposto presente all’appello della società rossazzurra di trasformare il Massimino in una fortezza degna di passare alla storia – basta rivedere nei filmati le immagini di tribune e curve gremite all’inverosimile – ha alla fine vissuto una delle sue giornate più tristi.

Mai vista tanta passione e calore in uno stadio per una sfida fra l’altro di Serie C. I ventimila del Massimino hanno fatto rivivere al cronista le stesse emozioni provate al San Paolo ai tempi del Napoli di Maradona quando bisognava macinare chilometri per vedere una partitissima di Serie A. E purtroppo quei tempi sono tornati perché il Catania è rimasto nel sottoscala: il calcio che conta resta per ora lontano da qui e i rossazzurri dovranno affrontare un altro anno – si spera fin da adesso che sia l’ultimo – di Serie C.

IL SILENZIO DEL GIORNO DOPO. Cellulari spenti, segreterie telefoniche attive, non parla nessuno ma stavolta il silenzio è più che comprensibile. C’è da superare la delusione, trovare le parole adatte o magari c’è solo tanto imbarazzo e prevediamo ulteriori vuoti di memoria in chi a inizio di campionato aveva dichiarato che il Catania era la squadra più forte del campionato, ma noi giornalisti siamo abituati a essere ritenuti i primi “colpevoli” quando non si ottiene il risultato sperato. Conforta però sapere che già da ieri mattina la società rossazzurra sta pensando al futuro e soprattutto non intende mollare garantendo innanzitutto l’iscrizione al campionato. Nessun pericolo insomma, i pagamenti risultano regolari e le ultime scadenze di metà giugno verranno rispettate. Il Catania andrà avanti e penserà subito al futuro, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco ha tutto l’appoggio possibile e immaginabile da parte della proprietà del club rossazzurro che intende portare a termine il progetto avviato due stagioni fa. Ieri lontano da occhi indiscreti e dallo stesso Village di Torre del Grifo c’è stato il primo approccio in cui si è subito parlato di futuro. Già entro questa settimana dovrebbe esserci un incontro ufficiale tra Pulvirenti e Lo Monaco, anche loro in “silenzio stampa”.

LE CERTEZZE. Di sicuro dopo aver parlato con chi è molto vicino a proprietà e dirigenza rossazzurra, il Catania non è in vendita e ripartirà. L’altra certezza al momento è quella che Cristiano Lucarelli non sarà più il tecnico rossazzurro nonostante la scorsa estate avesse firmato un contratto biennale. Decisione giusta? Ci tornano in mente le parole del mitico paron Nereo Rocco, maestro di calcio e di vita: «Il gioco del pallone è bello perché ognuno lo vede a modo proprio». Arrivederci Cristiano e auguroni, non ci fossero stati quei maledetti rigori e legni, probabilmente saresti rimasto in una Catania che come dici – ed è vero – «ami tanto».

LE PERPLESSITA’. Non si offenda Lo Monaco che abbiamo sostenuto e al quale verrà nuovamente affidato il compito di allestire un Catania competitivo quasi certamente con la collaborazione di Argurio. Entrambi conoscono la categoria e hanno svolto un lavoro prezioso ma ieri siamo rimasti sorpresi dalla durata di certi contratti sottoscritti con alcuni giocatori. Eccoli comunque: Marchese fino al 2020, Bogdan 2020, Aya 2019, Tedeschi 2019, Blondett 2019, Porcino 2018, Semenzato 2019, Esposito prestito, Lodi 2020, Rizzo prestito, Biagianti 2020, Bucolo 2020, Fornito 2020, Mazzarani 2018, Russotto 2019, Di Grazia 2019, Caccavallo prestito, Barisic 2019, Curiale 2019, Brodic prestito con diritto di riscatto, Ripa 2019 e Rossetti 2019. A tal proposito le le perplessità riguardano chi non è più un ragazzino – tra questi escludiamo Biagianti veramente superlativo quest’anno – e altri che sono stati afflitti da malanni di cui in molti erano a conoscenza. Perché se qualcuno come Curiale nonostante il serio problema alla schiena, ha saputo soffrire ricorrendo spesso a forti antidolorifici, qualche altro non ha avuto la stessa forza. Ci saranno altri addii come quello di Andrea Mazzarani che dopo aver dato tanto è stato sfortunato in questo finale di stagione così come lo stesso Catania beffato ai rigori e fuori dai play off per una manciata di centimetri. E proprio questo al di là di qualunque considerazione tecnica, fa stare tutti ancora più male.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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