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Il Diavolo di mare filmato a Punta Campanella: perché è così raro avvistarlo

Di Redazione |

Un esemplare di Mobula mobular, più conosciuta con il nome di manta, uno dei più grandi pesci pelagici è stato avvistato nelle acque a largo di Punta Campanella, l’area protetta dell’omonimo promontorio. La manta il cui avvistamento non è così semplice nonostante sia presente in tutto il bacino del Mediterraneo, si può riconoscere grazie alla presenza delle 2 pinne cefaliche, simili a corna, che – abbinate col suo mantello nero – le hanno conferito anche il nome di «Diavolo di Mare».

Ma questa specie non rappresenta un pericolo per l’uomo, non è aggressiva e dispone solo di un aculeo a scopo difensivo dove inizia la coda. Il corpo ha forma discoidale; le pinne pettorali, molto larghe, sembrano delle ali e danno l’impressione che l’animale voli nell’acqua. L’apertura alare può addirittura raggiungere fino a 5 metri, con un peso complessivo di circa 1 tonnellata. La manta si nutre principalmente di zooplancton anche se sono stati osservati casi di predazione sui piccoli pelagici. Le sue caratteristiche alimentari consentono di trovarla spesso in associazione con la balenottera comune, la stenella, il pescespada ed altre specie.

La manta del Mediterraneo è una specie a basso potenziale riproduttivo e spesso soggetta a catture accidentali da parte di palangari per la pesca del pesce spada: motivo per cui la manta è stata inclusa nell’ allegato II del Protocollo sulle Aree Specialmente Protette e sulla Conservazione della Biodiversità della Convenzione di Barcellona. La specie è elencata come ‘in pericolo’ nella Lista Rossa dell’International union for conservation of nature. E’ un animale in via di estinzione: ecco perché è così raro avvistarlo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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