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Roger Federer riceve la laura honoris causa, agli studenti dice: «Sono arrivato in alto con grinta e coraggio»
(LaPresse) Roger Federer ha ricevuto una laurea a honoris causa in lettere umanistiche presso il Dartmouth College nel New Hampshire. Un altro prestigioso riconoscimento per il tennista ex numero uno al mondo che si rivolge ai giovani durante la consegna della pergamena, paragonando il tennis alla vita.
«In tutta la mia carriera – ha detto – ho ricevuto complimenti perché il mio tennis sembrava non lasciar trasparire sforzi. mi frustrava quando dicevano: “Non ha quasi sudato!”. La realtà è che non è vero, ho lavorato duro per rendere facile il mio tennis. Ho passato anni a lamentarmi… imprecare… a lanciare racchette… prima di imparare a mantenere la calma. Il campanello d’allarme arrivò all’inizio della mia carriera, quando un avversario in un torneo in Italia mise pubblicamente in dubbio la mia disciplina mentale. Disse: “Roger sarà il favorito per le prime due ore, ma poi il favorito sarò io”. Tutti possono giocare bene le prime due ore. Sei in forma, sei veloce, sei lucido… e dopo due ore che le tue gambe tremano, la tua mente inizia a vagare e la tua disciplina inizia a svanire. Quelle parole mi fecero capire che dovevo allenarmi più duramente. Non sono arrivato dove sono arrivato solo con il talento puro. Ci sono arrivato cercando di superare i miei avversari. Ho creduto in me stesso. Ovvio sì, il talento conta. Non starò qui a dirti che non è così. Ma il talento ha una definizione ampia. Nella maggior parte dei casi non si tratta di avere il dono, bensì si tratta di metterci grinta e coraggio. Nel tennis… come nella vita… anche la disciplina è un talento».