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L'INIZIATIVA

L’assessore regionale Turano: «Assurdo sospendere una prof per le preghiere in classe. La prendo come consulente»

Il responsabile dell'Istruzione del governo Schifani interviene nelle polemiche seguite al provvedimento di stop per l'insegnante

Di Redazione |

«La maestra sospesa per le preghiere in classe la prenderò come consulente». Così in un video pubblicato sui social l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana Mimmo Turano (Lega) intervenendo sul caso della maestra sospesa dall’insegnamento per aver pregato in classe coi bambini, in provincia di Oristano.«E’ incredibile quanto succede in Italia, la maestra che conosce Matteo Messina Denaro viene sospesa per dieci giorni, mentre una maestra che fa recitare le preghiere in classe viene sospesa per 20 giorni. Che senso ha? – sbotta l’assessore – Io la prendo come consulente».

La rabbia dell’insegnante

Ieri era stata la stessa maestra Marisa Francescangeli ha esprimere – in una intervista al Correre della Sera tutte le sue perplessità e la sua rabbia per il provvedimento: «Voglio che venga fuori la verità. Sono sospesa dal 25 marzo al 15 aprile. In un momento delicato dell’anno scolastico, hanno privato delle lezioni i bambini. La scuola è la mia vita: non vedo l’ora di tornare».

«Non volevo – sottolinea -però è un segno che mi ha dato Gesù. Quello che è accaduto è un’ingiustizia grave ed è bene che venga alla luce. Mi sento messa in croce». «Tutti gli alunni delle mie classi sono cattolici, non c’è nessun musulmano. Non pensavo di avere mancato di rispetto né ferito coscienze o sensibilità», aveva detto ancora.

Le scuse

«È andata così. Insegno in quella terza. Il 22 dicembre un collega si è assentato e ho dovuto sostituirlo per un’ora – prosegue – Poco prima con i bambini della quarta avevamo costruito un braccialetto, un piccolo rosario con le perline. Avevo altre perline, le ho tirate fuori». Gli alunni erano «tutti contenti. Prima di uscire abbiamo recitato il “Pater” e l’Ave Maria. Con il braccialetto non penso di aver fatto niente di demoniaco». In un’intervista a ‘la Verità’, la maestra ha osservato inoltre: «Con il senno di poi, però, non lo rifarei. Ho fatto le mie scuse ai genitori che hanno protestato per l’iniziativa. Se avessi saputo che poteva dare fastidio, non l’avrei certamente fatta».

Il rispetto

«Da persona e da insegnante, rispetto il pensiero degli altri. Non mi permetto di passare sopra o plagiare le persone. Perché mi hanno accusato anche di questo, di aver voluto plagiare dei bambini con due preghiere e un rosario – prosegue – Con i miei bambini, quando spiego, parto dalle loro esperienze, da quello che loro conoscono. È fondamentale anche nell’insegnamento, li rispetto. Cerco di capire prima quello che vogliono i bambini, perché così si sentono più interessati e coinvolti durante una lezione. Invece sono passata come la maestra che plagia i suoi alunni. Non lo voglio fare con nessuno, sono più rispettosa di tanti altri, figuriamoci se lo faccio con i più piccoli». E una volta che sarà rientrata in classe lo farebbe di nuovo? «Certamente. Con la mia quarta, dove ho chiesto e ottenuto il consenso di tutti i genitori, io continuerò a far recitare le preghiere», conclude la maestra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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