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Eurispes, nel 2041 ultra 80enni saranno più di 6 mln, ultra 90enni 1,4 mln

Di Redazione |

Roma, 24 mag. – (Labitalia) – – L’invecchiamento della popolazione nel nostro paese è il risultato di diversi fattori, tra cui l’aumento dell’aspettativa di vita, la diminuzione del tasso di fertilità e l’emigrazione dei giovani all’estero. Con un numero maggiore di anziani che vivono più a lungo e spesso in solitudine, si assiste a una crescente domanda di servizi a supporto per gli anziani. E’ quanto emerge dal 36esimo rapporto Italia dell’Eurispes.

Secondo l’Istat, la quota degli ultraottantenni in Italia è quasi raddoppiata tra il 2001 e il 2020: passando dal 3,4% al 6% nel 2020. Il numero stimato di ultracentenari raggiunge il suo più alto livello storico, sfiorando la soglia delle 22mila unità nel 2023.

Nel 2041 la popolazione ultraottantenne supererà i 6 milioni; quella degli ultranovantenni arriverà addirittura a 1,4 milioni. Le rappresentazioni sociali degli anziani nella società italiana sono influenzate da una complessa interazione di fattori culturali, sociali e storici. In sintesi, gli anziani possono rappresentare un elemento cruciale nell’interconnessione dei temi della memoria collettiva, dell’immaginario e della cultura. La loro presenza e le loro esperienze contribuiscono a preservare e trasmettere la memoria collettiva, a modellare l’immaginario sociale e ad arricchire la cultura di una società.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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