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Parco archeologico di Selinunte, s’inaugura una mostra su “Vivere l’Agorà”

L’esposizione avrà come oggetto principale i risultati degli scavi archeologici svolti nella zona dell’agora tra il 1995 e 2007, condotti dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma, sotto la direzione di Dieter Mertens, in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte

Di Redazione |

Il 28 Novembre 2019 alle 19, presso il Parco Archeologico di Selinunte Cave di Cusa e Pantelleria, all’interno degli spazi espositivi Baglio Florio, verrà inaugurata la mostra archeologica “Vivere l’agora. Gli scavi nel centro urbano di Selinunte”, all’interno della programmazione del nuovo corso del Parco di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria che dal giugno 2019 ha un’altra organizzazione logistica e territoriale, arricchendosi di realtà culturali quali il Museo del Satiro di Mazara del Vallo, il Castello Grifeo di Partanna e l’isola di Pantelleria.

L’esposizione avrà come oggetto principale i risultati degli scavi archeologici svolti nella zona dell’agora tra il 1995 e 2007, condotti dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma, sotto la direzione di Dieter Mertens, in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte La realizzazione della mostra è stata curata dalla Humboldt Universität zu Berlin, sotto la direzione della professoressa Agnes Henning, dall’arch. Bernardo Agrò, che con la sua equipe ha curato la rinnovata museografia degli spazi espositivi del Baglio Florio, realizzando un progetto in grado di coniugare tradizione archeologica e innovazione museale.

Il Museo Baglio Florio è stato ricavato nella grande e ottocentesca struttura sede di una delle attività imprenditoriali della famiglia Florio.

Raccoglie esempi di architettura dorica, come il tempio Y, un tempio periptero di dislocazione sconosciuta i cui resti riusati nelle fortificazioni di Porta Nord sono da oggi assemblati in fondo alla vasta sala, incorniciati dagli archi trasversi.

Espone inoltre reperti che vanno dall’età arcaica a quella ellenistica: reperti recuperati in diversi anni durante le campagne di scavi condotte da Clemente Marconi e Rosalia Pumo dell’Institute of fine arts dell’Università di New York.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA