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Balzo del Pil Usa e le Borse Ue vanno in positivoGiù Carige e Mps

Balzo del Pil Usa e le Borse Ue vanno in positivo. Giù Carige e Mps

Di Rino Lodato |

L’economia statunitense che continua a crescere molto più di quella europea e l’annuncio che la Bce inizierà a comprare titoli Abs da novembre hanno contribuito a migliorare il clima sui mercati azionari. Milano da -2,38% nella mattinata è passata in positivo e ha chiuso con il Ftse Mib in frazionale rialzo dello 0,19% a quota 19.194,61.

Il cambio di direzione è merito soprattutto del settore bancario che dopo le pesanti vendite del mattino ha ridimensionato il rosso innescato dalle parole del presidente dell’Eba, Andrea Enria, che aveva ammonito sul fatto che anche gli istituti che hanno superato gli stress test non possono sentirsi al sicuro. Mps ha comunque chiuso in calo del 7,05%, dopo essere arrivato a cedere anche il 16%; Carige chiude con -10,67%.

Intanto si consolida il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani. Sulla scadenza a 5 anni e su quella a 7 anni l’aumento dei rendimenti ha rispettato in pieno le attese degli operatori, portando il Btp quinquennale all’1,23% (+18 p. b.) e il CcTeu all’1,25% (+17 p. b.). In controtendenza, invece, si è mosso il Btp decennale, atteso in leggero aumento in termini di rendimento e invece rimasto sui livelli del mese scorso, sotto il 2,45%. Rialzi guidati da Exor (+5,13%). Spread a 164pb, rendimento decennale al 2,49%.

Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti, dunque, è cresciuto nel terzo trimestre del 3,5% dopo il rialzo del 4,6% registrato nei tre mesi precedenti. Il dato preliminare reso noto dal dipartimento del Commercio è migliore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo del 3%. Tra luglio e settembre le spese per i consumi sono aumentate dell’1,8%, in calo rispetto all’incremento del 2,5% registrato nel trimestre precedente.

Gli investitori sono rimasti prudenti e, allo stesso tempo, delusi dai toni più “hawkish” (rigidi, intransigenti, contrario di “dovish”, cioè colomba), cioè più da falco del previsto nel comunicato con cui la Federal Reserve ha messo fine dopo sei anni al piano di acquisto di Treasury e bond ipotecari. Non è bastato il fatto che l’Istituto centrale Usa abbia ribadito che i tassi resteranno sui minimi storici per un periodo di tempo “considerevole” dopo la fine del terzo round di quantitative easing. Preoccupa la visione più rosea del mercato del lavoro.

Il fatto che il Pil americano nel terzo trimestre sia cresciuto più delle stime aumenta i timori di una stretta monetaria, ma l’altro ieri la Fed ha ribadito che tutto dipende dai dati macroeconomici. Ieri le rischieste settimanali di sussisi di disoccupazione sono salite più delle stime ma restano vicino ai minimi in 14 anni. Intanto il governatore della Fed, Janet Yellen, ha tenuto un discorso ma si è limitata a dire che nel mondo finanziario «la diversità (di genere e razza) fa bene».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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