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Blitz anti cyber crimine Venti indagati, due sono siciliani

Blitz anti cyber crimine Venti indagati, due sono siciliani

Operazione della Guardia di Finanza, perquisizioni in tutta Italia ed anche a Agrigento e Porto Empedocle. Giro d’affari di 1,3 milioni, quasi mezzo miliardo i download illegali

Di Redazione |

Ci sono anche un agrigentino ed un empedoclino, C. T e M. T di 55 anni e di 22 anni, tra le venti persone indagate nell’ambito di una maxiinchiesta della Guardia di Finanza di Cagliari e del Nucleo speciale frodi tecnologiche di Roma hanno oscurato un noto sito composto da oltre 120 server collocati dapprima in Francia e poi in Olanda, gestiti da un noto fornitore di servizi della rete. La piattaforma oscurata consentiva l’accesso a milioni di opere protette da diritto d’autore, tra queste: tracce musicali, film e opere cinematografiche, serie tv Sky, videogiochi e prodotti editoriali. Secondo la GdF era stata creata una organizzazione criminale dai gestori del sito pirata e dagli utenti uploaders, ai quali venivano corrisposte somme proporzionate al numero di download effettuati. Nei confronti dei venti indagati sono state eseguite perquisizioni, ispezioni informatiche e sequestri su tutto il territorio nazionale. L’operazione è stata chiamata «Italian black out» ed ha assestato secondo i finanzieri un duro colpo alla cyber-criminalità. Intanto è stato anche emesso in via d’urgenza dal sostituto procuratore di Cagliari Giangiacomo Pilia un provvedimento che inibisce l’accesso dall’Italia al portale ddlstorage, attraverso l’oscuramento del sito www. ddlstorage. com, amministrato nel nostro paese e composto da oltre 120 server che hanno trovato luogo inizialmente su internet service provider in Francia, per poi spostarsi su spazi olandesi. Il cyberlocker nazionale è stato capace di generare un illecito giro d’affari di oltre 1,3 milioni di euro in poco più di un anno di attività, tramite la vendita di abbonamenti premium da parte degli utenti fruitori e grazie a 460 milioni di download illegali di file protetti dal diritto d’autore. Nelle maglie delle indagini sono finiti 20 responsabili che hanno alimentato e composto il complesso sistema eretto per massimizzare gli illeciti profitti della piattaforma apparentemente legale. nei confronti di tali soggetti, tecnicamente definiti uploader, sono state eseguite perquisizioni, ispezioni informatiche e sequestri su tutto il territorio nazionale: Sassari, Bari, Prato, Milano, Pordenone, Treviso e Venezia e le città di Agrigento, Novara, Trieste, Cuneo e Roma.

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