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«Come cambiare la Sicilia?

«Come cambiare la Sicilia? Anche con idee folli e incomprese»

Catania, studenti a confronto con testimonial di successo

Di Giorgio Romeo |

CATANIA – «La cosa bella di questi eventi è che non sono mai troppo accademici o noiosi. Sono delle pillole d’informazione che aprono un mondo nuovo. Questo è impagabile, soprattutto in un momento in cui c’è un enorme rumore nell’informazione ed è difficile captare le cose realmente interessanti». A parlare è Alex Vespignani, uno dei relatori intervenuto ieri alla Scuola Superiore di Catania per “TedXSsc”, una giornata – organizzata dalla Scuola assieme all’associazione Alumni e l’Associazione Allievi della Ssc con il patrocinio dell’ateneo catanese – che ha coinvolto alcuni “speaker” esponenti del mondo della cultura, delle scienze e delle arti. La conferenza Ted, il cui acronimo sta per Technology Enterteinment Design, si tiene dal 1990 a Monterey in California con cadenza annuale. Tra i relatori che vi hanno preso parte figurano personalità come Bill Clinton, il Premio Nobel biologo James Dewy Watson e i fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page. Col passare degli anni all’evento principale sono stati affiancati altri incontri in tutto il mondo di stampo analogo ma con caratteristiche diverse: i “TedX”. Queste conferenze, come quella di ieri a Catania, condividono con il format la struttura e la filosofia di fondo, pur svolgendosi in totale autonomia dal punto di vista organizzativo e della scelta dei relatori. «Il tema che abbiamo individuato per questa prima edizione – spiegano il presidente della Ssc Francesco Priolo e l’organizzatore Emanuele Pecora – è “Dall’eccezione alla regola”. Al mondo esistono molte idee considerate folli perché non comprese a pieno: il nostro scopo è dar loro voce affinché possano contribuire a cambiare la società».   Ad aprire i lavori, dopo il benvenuto del rettore Giacomo Pignataro, è stato il fisico, docente alla Northearster University di Boston, Alex Vespignani, sul tema delle reti biologiche, sociali e tecnologiche. «La società – ha spiegato – è afflitta da una mancanza di controllo e la gestione dei dati è molto complessa. Cosa possiamo aspettarci nel 2014 da una grande epidemia di Ebola nell’Africa occidentale? E come si veicola un’idea a livello sociale? Oggi potremmo trovare risposte a questi interrogativi grazie a un nuovo fronte di ricerca che ci consente, attraverso dei modelli quantitativi matematici, di avere predizioni esatte sul futuro di eventi in cui l’atomo sociale, l’individuo, è al centro del sistema».   Molto apprezzato l’intervento della storica, docente dell’Università di Roma La Sapienza, Lea D’Antone, che ha parlato della trasparenza e gli open data nella pubblica amministrazione. «Nel periodo del “salto industriale” – ha spiegato – lo stato italiano è stato capace di mettere assieme tutte le risorse presenti sul territorio a vantaggio dello sviluppo dell’intera nazione. Recentemente tale compito è spettato al Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione territoriale che oggi, nonostante le difficoltà, ha inaugurato “OpenCoesione”, un progetto che rende accessibili a tutti i dati relativi a qualsiasi progetto della pubblica amministrazione. Sarà un cambiamento epocale».   Mimmo Costanzo, imprenditore catanese, dopo un suggestivo parallelismo fra il cervello dell’uomo e quello dell’azienda, ha invece coniugato sul business i cinque sensi umani. Anzi, sei «perché il segreto del successo è il cuore, motore delle emozioni». Perché «solo con cuore, mente e anima l’eccezione può diventare la regola».   Un momento particolarmente gradito è stato quello che ha visto protagonista il sassofonista siciliano Francesco Cafiso che si è esibito in una breve performance e spiegato tre motivi validi per restare nella propria terra d’origine. Il legame col territorio è stato anche al centro dell’intervento di Umberto Bonaccorsi che ha parlato della storia dei “Briganti”, un’associazione sportiva che promuove lo sport tra i ragazzi di Librino, uno dei quartieri più difficili di Catania.   Le nuove tecnologie e le loro applicazioni sono state al centro dell’atteso intervento del vice presidente di StMicroelectronics Carmelo Papa, che ha parlato della natura e lo sviluppo degli “smart systems”. «Si troveranno ovunque – ha spiegato – dalle auto alla robotica passando per i satelliti e consentiranno di predire le azioni da fare per ottimizzare il sistema nel quale interagiscono. La loro applicazione cambierà la nostra vita quotidiana e le possibilità di lavoro in remoto».   Interessanti pure l’esposizione del chief editor di Nature Nanotecnology Fabio Pulizzi sugli sviluppi dei criteri di valutazione delle pubblicazioni scientifiche e gli interventi degli altri ospiti: Hibu Ali (mediatore culturale), Antonella Ferrara (curatrice di Taobuk), Baye Gaye (artista), Tiziano Tassi (fondatore di “Caffeina”), Simone Tornabene (digital strategist) e Rosario Valastro (presidente regionale Cri).   “TedXSsc” è stata trasmessa gratuitamente in streaming sul web e, dal mese prossimo, i singoli interventi saranno disponibili su YouTube con l’intento di poter proseguire online i dibattiti iniziati ieri.

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