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Enna, un solo Pronto soccorso in tutta la provincia

Di Giulia Martorana |

Il piano di riordino della rete ospedaliera, firmato dall’assessore regionale Baldo Gucciardi, è stato trasmesso a Roma il 29 luglio scorso, comprensivo della bozza del decreto che l’assessore ha poi presentato ai direttori generali delle Asp la scorsa settimana. Tra smentite e silenzi ecco cosa prevede per gli ospedali ennesi. All’Umberto I, che riunirebbe il Chiello e il Branciforti: Terapia intensiva neonatale; Medicina generale; Ortopedia e Traumatologia; Cardiologia; Neurologia; Oculistica; Ostetricia e Ginecologia; Pediatria: Psichiatria; Terapia intensiva. Piazza Armerina mantiene il reparto di Geriatria. Nicosia: Pronto soccorso, Radiologia e analisi; Medicina generale; Chirurgia in “day surgey” non di emergenza; Punto nascita fino al dicembre 2017 data di scadenza della deroga ministeriale.

Per la sanità privata convenzionata il Piano prevede all’Oasi Maria Santissima di Troina le unità di Neurologia e Pediatria. Il Piano dello scorso 29 luglio prevede un solo ospedale riunito che è l’Umberto I di Enna con il nosocomio armerino Chiello e quello leonfortese Branciforti con un solo Pronto soccorso all’Umberto I, e la chiusura di quelli di Piazza Armerina e Leonforte, dove le emergenze dovranno essere indirizzate all’Umberto I che diventa ospedale “spoke”.

La razionalizzazione per gli ospedali riuniti prevede la redistribuzione dei reparti senza “duplicazioni”. Quelli presenti in una delle strutture degli ospedali riuniti non possono essere presenti nelle altre strutture dello stesso polo. Per l’Umberto I è previsto anche un finanziamento o, comunque, un aumento del budget di 7 milioni di euro, per la messa in sicurezza dei reparti laboratorio analisi, radiologia e anestesia e l’ottimizzazione dei reparti esistenti. Ospedale di riferimento è il Cannizzaro di Catania, centrale 118 è Caltanissetta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA