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L’architettura come patto fra natura e costruzione

Di P. F. M. |

Il maestro argentino Emilio Ambasz – considerato il padre, poeta e profeta della green architecture – e il MoMA intendono sviluppare e arricchire ulteriormente il dibattito globale sull’urgente necessità di una ricalibrazione ecologica. Con sede nel Dipartimento di Architettura e Design del MoMA, l’Istituto, finanziato dalla Fondazione Leaf, sarà dedicato alla comprensione dell’interazione tra architettura e natura.

«La nascita dell’Istituto Ambasz – si legge nel comunicato del Museum of Modern Art di New York – offre al MoMA un’importante opportunità di continuare la sua leadership globale sui temi della sostenibilità, celebrando e coltivando una più profonda comprensione pubblica dell’architettura e del design. Opportunità di ricerca e una varietà di programmi tra conferenze pubbliche, conferenze e simposi, molti dei quali online, riuniranno e favoriranno conversazioni tra architetti, progettisti, responsabili politici, pensatori sociali, storici e il pubblico in generale. L’Istituto studierà specificamente approcci creativi per progettare a tutte le scale dell’ambiente costruito – edifici, città, paesaggi e oggetti – al fine di lavorare per un futuro ecologico e la giustizia ambientale».

«Ogni costruzione costituisce un’intrusione nel regno vegetale, ed è una sfida alla natura – ha affermato Emilio Ambasz -. Dobbiamo concepire un’architettura che si erge come l’incarnazione di un patto di riconciliazione tra natura e costruzione, progettare edifici così legati al paesaggio circostante che è impossibile che si disimpegnino l’uno dall’altro».

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