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Sicilia invasa dai rifiuti in strada: l’emergenza che solo Crocetta non vede

Di Redazione |

CATANIA – Le foto che pubblichiamo qui sopra sono immagini degli ultimi due-tre giorni raccolte in giro per la Sicilia. Immagini che noi siciliani, ma anche i turisti che visitano l’Isola, conosciamo benissimo. Cumuli di rifiuti ai bordi della strade, immondizia sparsa dappertutto, materassi gettati in mezzo al nulla, carte per terra nelle strade cittadini e quant’altro. Eppure solo pochi giorni fa, il presidente della Regione Rosario Crocetta diceva: «Non c’è un’emergenza rifiuti in Sicilia, vedete rifiuti per strada?». Parole pronunciate giovedì scorso alla Festa dell’Unità a Catania. Beh, i rifiuti per strada ci sono e come sempre sono tanti, troppi. 

Crocetta spiegò che «una discarica crea meno problemi dei rifiuti per strada» e disse che la Regione sta potenziando le discariche proprio per vedere sempre meno rifiuti in strada. «Arriviamo al ridicolo – aggiunse – che si preferisce tenere il rifiuto per strada piuttosto che conferirlo in discarica con un leggero valore superiore alla norma». In realtà arriviamo al ridicolo che da anni i siciliani aspettano un ciclo e una gestione dei rifiuti trasparenti ed efficenti e invecde ci ritroviamo sempre con gli stessi problemi.

E l’emergenza rifiuti che il governatore nega, a noi sembra come sempre sotto gli occhi di tutti. E non solo a noi. Oggi c’è stato il sì dell’Aula della Camera alla relazione territoriale sulla Regione Siciliana, approvata dalla Commissione parlamentare ecomafie. E la relazione – come anticipato da Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera – traccia un quadro drammatico sul ciclo dei rifiuti nella regione Sicilia, che da quasi un ventennio vede rappresentarsi gli stessi identici problemi che nessun politico evidentemente si è finora impegnato seriamente a risolvere.

«I cittadini siciliani – ha detto Pastorelli – assistono inermi ad un’emergenza quotidiana fatta di discariche al collasso, di raccolta differenziata quasi inesistente, di impiantistica inadeguata e di organismi regionali paralizzati da un gravissimo deficit finanziario. Nella relazione si tenta di individuare i possibili strumenti per far fronte a questa situazione, come l’elaborazione di specifici strumenti processuali o il miglioramento della disciplina vigente. Tutti strumenti validi, ai quali però deve essere associata una costante attività di monitoraggio e supporto da parte delle Istituzioni nazionali. L’auspicio è che ciò avvenga davvero nel più breve tempo possibile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA