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Stupro Trecastagni, medico alla Camera: «Durante la violenza pensavo alle vittime»

Di Redazione |

Roma – Un intervento incisivo e toccante. Serafina Strano, la dottoressa violentata nello scorso mese di settembre durante un turno di lavoro nella guardia medica di Trecastagni, si è fatta tradire dall’emozione appena in qualche passaggio. Rievocare quei terribili movimenti, nell’ affollata aula della Camera di Montecitorio in occasione dell’iniziativa #InQuantoDonna, sarebbe stato forte per chiunque. A maggior ragione per la vittima di una violenza brutale e assurda all’interno di un posto di lavoro che dovrebbe invece essere garantito e tutelato. La dottoressa Strano, che recentemente, aveva lamentato il silenzio delle istituzioni su una vicenda così grave, ha accettato volentieri l’invito rivoltole dalla presidente della Camera Laura Boldrini che ha promosso la manifestazione in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Il medico, cinquantenne catanese, sposata e con figli, ha rievocato quella notte terribile quando da sola, e nell’impossibilità di chiamare aiuto, dovette subire la violenza sessuale da parte del 26enne Alfio Cardillo, arrestato alcuni giorni dopo. Serafina Strano, con voce ferma, ha anche puntato l’indice contro chi sta continuando ad essere sordo, il chiaro riferimento è stato all’Asp, alle pressanti richieste di sicurezza nei posti di lavoro delle Guardie Mediche in Sicilia. «Esigo – ha detto il medico – che gli squallidi ambulatori in cui lavoriamo vengano finalmente messi in sicurezza. Al presidente della Regione Musumeci e a tutti i deputati chiedo leggi e provvedimenti che ci tutelino». 

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