Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

sostenibilità

“ThinkAbout” una start up per combattere lo spreco alimentare

Di Redazione |

roma. Si chiama ThinkAbout, ed è la prima azienda in Italia a valorizzare in maniera economicamente sostenibile le eccedenze alimentari.

Oggi molti alimenti non arrivano sul mercato perché in eccedenza, con difetto estetico o di confezione, oppure con scadenza ravvicinata (termine minimo di conservazione). Ma sono ancora buoni

ThinkAbout con il progetto NO.W! propone un circolo virtuoso che riduce questo spreco alimentare creando sinergie tra aziende attente all’ambiente, i loro lavoratori e produttori di cibo.

A guadagnarci sono anche i lavoratori: per loro una piattaforma green dove acquistare prodotti alimentari a forte sconto, consegnati direttamente in azienda o a casa.

Un modello di start up innovativa guidata da Andrea Briganti focalizzata nella lotta allo spreco alimentare grazie al progetto NO.W! NoWaste che ha per obiettivo la minimizzazione dell’impatto ambientale della filiera del food, creando valore in termini economici etici e ambientali concretamente misurabili.

L’obiettivo della start-up milanese, infatti, è promuovere soluzioni per la riduzione dello spreco di risorse alimentari. Che in Italia ammonta al 5% della produzione annua per un valore di alcune decine di miliardi. “NO.W! No Waste“, il suo primo progetto, mette in contatto aziende di qualsiasi settore con produttori di cibo, grandi e piccoli, per recuperare lungo tutte le filiere alimenti ancora consumabili, prima che vengano smaltiti.

Lo schema proposto è inclusivo e con vantaggi etici ed economici per tutti i soggetti coinvolti. Per i produttori che conferiscono alimenti confezionati altrimenti destinati al macero. Inoltre per le aziende aderenti al progetto, che offrendo un benefit di valore ai propri dipendenti contribuiscono alla lotta agli sprechi. Infine, per questi ultimi che hanno la possibilità di fare acquisti etici e sostenibili, oltre che vantaggiosi.

«Questo è un processo che rende tutti più consapevoli dell’assoluta interdipendenza tra produzione e consumi e dell’importanza dei comportamenti individuali – sottolinea il fondatore di ThinKAbout -. La riuscita di un progetto di sostenibilità non può prescindere dalla collaborazione e dalla partecipazione di soggetti anche diversissimi tra loro, individui o organizzazioni che siano. Così come occorre superare quell’approccio ancora diffuso in Italia di pensare prima a un progetto imprenditoriale e poi a come renderlo sostenibile. Oggi un’impresa o è sostenibile o non lo è, e la sostenibilità deve essere a sua volta considerata come un’occasione per creare lavoro, innovazione e profitto».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: