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Un mix strategico di componenti che provengono da tutto il mondo

Di G. R. |

La progettazione di SmartBug è iniziata acquisendo, incorporando e riducendo diversi microcontrollori, sensori, radio, fino all’ottenimento del giusto mix di funzionalità e costi. La scelta strategica è stata inventare un’interfaccia touch gestuale, con feedback visivo e audio. «Per costruire SmartBug – spiega Giorgio Grasso – abbiamo proceduto a una progettazione elettronica molto spinta. Abbiamo progettato internamente la scheda base di microcircuiti e abbiamo dovuto miniaturizzare tutti i componenti, ottimizzandoli al massimo anche grazie a una ricerca accurata dei prodotti da integrare. In questo, il nostro partner cinese che cura la produzione del dispositivo è stato fondamentale, ha fatto scouting di componentistica. Dentro infatti integriamo componenti che vengono da tutto il mondo, Germania, Cina, Giappone, Italia ovviamente. Per esempio, integriamo anche alcuni componenti STMicroelctronics, azienda che ci ha assistito con un livello di risposta encomiabile».

Grazie alla ricerca che c’è alla base «il nostro team ha potuto alzare l’asticella tecnologica guardando anche al lato industriale, cosa che spesso manca. Siamo partiti da un target price e abbiamo o costruito prodotto attorno a quello», rivela ancora Grasso. Tante le caratteristiche tecniche che ne fanno un prodotto adatto al mercato mondiale: dalla capacità di dialogare con tutti gli assistenti vocali in commercio alla compatibilità con tutti i diversi voltaggi delle reti elettriche, cosa che permette l’utilizzo in qualsiasi paese; sino al power meter che misura la tensione di corrente ben 2000 volte al secondo, cosa che consente, ad esempio, di misurare con precisione il rumore elettrico di un elettrodomestico, dato fondamentale per capire se si romperà, permettendo così di predire se debba essere sostituito.

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