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Bancarotta Oscar Brill: arrestato il patron, sequestrati beni

Di Redazione |

Aveva messo su un complesso sistema che permetteva di evadere il fisco grazie allo svuotamento progressivo della società cooperativa indebitata, e facendo confluire i contratti d’appalto stipulati con diversi Enti pubblici verso altrettante società operanti sempre nel settore delle pulizie e gestite da soggetti a lui collegati allo scopo di sottrarre fondi ai creditori e, in primo luogo, dell’Erario.

L’inchiesta della Procura di Catania ha avuto un svolta all’alba con la Guardia di Finanza che ha arrestato un impreditore operante nel settore delle pulizie, vigilanza e portierato in numerose aziende private ed Enti pubblici come Università, Asl, Aziende Ospedaliere situati su tutto il territorio nazionale. Al centro dell’inchiesta la gestione della Oscar Brill e la “spegiudicata gestione” come spiegano dalla Procura di Giuseppe Zappalà prima in qualità di procuratore e poi quale amministratore di fatto a vantaggio, come detto, di altre società sempre riconducibili alla famiglia Zappalà e gestite, in prima persona dallo stesso Giuseppe Zappalà.

La sua gestione – secondo quanto è emerso dall’inchiesta – è stata sistematicamente finalizzata asottrarre denaro ai creditori della Oscar Bril che hanno riguardato tutti gli assets principali della società. Inoltre lo stesso Giuseppe Zappalà, pur non rivestendo incarichi formali presso le altre società in favore delle quali sono stati distratti diversi rami d’azienda senza alcuna giustificazione economica, ha gestito e gestisce l’amministrazione e l’operato delle stesse con funzioni di fatto direttive.

In particolare dopo la declaratoria di fallimento, nel cui procedimento sono stati accertati debiti per oltre 10 milioni di euro, c’è stato anche il tentativo di revoca della procedura concorsuale attraverso la proposta di rateizzazione del debito con Riscossione Sicilia il cui ottenimento è stato “agevolato” grazie all’intercessione di un noto politico catanese. La revoca della procedura fallimentare era stata già, in precedenza ottenuta allorquando alla fine del 2015 era stato dichiarato il fallimento della Oscar Bril.

In tale circostanza, infatti, per far revocare l’istanza di fallimento proposta dalla Procura della Repubblica relativa al debito erariale è stata presentata a Riscossione Sicilia una richiesta di rateizzazione a seguito della quale però non è mai stata versata alcuna rata. Ma dopo l’ok alla richiesta di rateizzazione fu revocata la procedura fallimentare sulla Oscar Bril.

L’aiuto è stato anche richiesto per ottenere in “tempi brevi” la rateizzazzione del debito tributario anche dell’altra società, la IMS, che dopo aver vinto l’appalto per la vigilanza e la pulizia dei parcheggi Amt era priva di Durc regolare, elemento essenziale per la partecipazione alla gara ed ottenuto solo successivamete all’aggiudicazione. In tale contesto si inserisce anche l’attività professionale svolta da un consulente messinese che si è interposto per predisporre la pratica relativa alla “regolarizzazione contributiva” ed il rilascio del Durc on-line tramite il pagamento del debito previdenziale Inps e Inail in parte attraverso una rateizzazione concessa dall’Esattoria ed in parte mediante compensazione del debito Inail con il versamento della sola prima rata.

La Guardia di Finanza ha anche eseguito il sequestro preventivo di circa 500mila euro a carico di Giuseppe Zappalà e del figlio A. nonché il sequestro dei rami d’azienda illecitamente trasferiti alle società della famiglia. I beni sequestrati sono riconducibili a oltre che a Giuseppe Zappalà di 72 anni, fondatore dell’azienda, anche il figlio A. di 48 anni, ed ancora N.R. di 64 anni e la compagna del figlio dell’imprenditore, V.C. di 46 anni queste ultime quali ammistratori delle società “pulite”. Le aziende sequestrate sono state affidate ad un amministratore nominato dal Tribunale di Catania, in modo da rendere possibile, secondo i principi di corretta gestione, la prosecuzione dell’attività di impresa. I reati contestati sono la bancarotta distrattiva, documentale nonché la turbativa d’asta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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