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L'intervista

«Vaccini e varianti meno aggressive, vi spiego perché il Covid è sempre meno letale»

Secondo Bruno Cacopardo, primario di malattie infettive al Garibaldi Nesima di Catania  si vede la luce in fondo al tunnel dell'emergenza

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Professore Bruno Cacopardo una settimana fa Catania  madre e figlio sono stati stroncati dal Covid pur essendo vaccinati. Una pura coincidenza o i vaccini non hanno più tutta quella copertura che  è stata sempre  sbandierata? Il primario di Malattie infettive del Garibaldi Nesima di Catania ci pensa un attimo e poi risponde. «Episodi del genere, purtroppo, possono capitare e sono una sconfitta per tutta la categoria dei medici. Mi è stato detto che entrambi i soggetti era affetti da altre comorbilità ed erano soggetti fragili. E sappiamo bene che in pazienti di questo genere una polmonite come quella del Covid può essere letale». La terza dose resta indispensabile? «Bisogna farla anche se devo dire che l’andamento della pandemia sta ormai facendo registrare un abbattimento del tasso di mortalità e ci sono numerosi pazienti che pur avendo il Covid se la cavano molto meglio rispetto al passato». E questa situazione secondo lei a cosa è dovuta? «All’endemizzazione del Covid che pan piano sta cominciando ad essere meno aggressivo. Non escludo che orientativamente tra un paio di varianti potremmo uscire fuori da questa pandemia dai sintomi gravi. Per due motivi: il primo è l’efficacia che deriva  dei vaccini che proteggono dalla malattia grave. Il secondo motivo è che noi esperti stiamo riscontrando un virus  meno letale. Questi due fattori assieme producono una malattia meno grave». C’è da avere paura della variante Omicron? «No credo soprattutto se si diffonderà bene anche in Europa soppiantando la Delta. l vaccino per questa  variante sembra protettivo e con la terza dose i cittadini  dovrebbero avere una protezione clinica. C’è da dire una cosa importante su questa nuova variante. Dagli studi finora effettuati sembrerebbe più infettiva della Delta, ma meno aggressiva». Cosa significherebbe che il virus sta cominciando ad adeguarsi al corpo umano e lo uccide molto meno? «Esattamente. E le prossime  variante potrebbero far mutare il virus in senso benevolo fino a far diventare il Covid una influenza o un fastidioso raffreddore…». Allora potremmo essere davanti agli ultimi colpi di coda della pandemia? «Vedremo come evolverà, ma penso che già tra alcuni mesi vedremo un procedimento che potrebbe in primis tra febbraio e marzo far stabilizzare l’Omicron in Europa e quindi la variante successiva dovrebbe arrivare entro l’estate ed essere ancora meno aggressiva. E sono fiducioso che proprio l’estate sarà clinicamente irrilevante e usciremo fuori dalla gravità di questo virus che, continuerà a fare qualche vittima, ma nella maggioranza dei casi potrebbe tradursi in un fastidioso raffreddore». Chi non si è ancora vaccinato allora uscirà indenne? «Continuerà ad ammalarsi più dei vaccinati, ma il più delle volte senza  gravi conseguenze. Insomma dovrà ringraziare chi si è vaccinato». Senta c’è ancora aperta la questione della vaccinazione dei bambini. Molte famiglie non sono d’accordo. Lei cosa si sente di consigliare? «La vaccinazione nei bambini è  protettiva e sufficientemente sicura e serve per tutelare il minore dal long Covid che non è vero  sia sempre così leggero.  Anzi può provocare sintomi  gravi. Inoltre la vaccinazione serve per evitare che il virus continui a circolare assiduamente». I  bimbi non vaccinati, se dovessero ammalarsi di  Covid, cosa potrebbero rischiare? «O una malattia nella stragrande maggioranza dei casi non  grave, ma fastidiosa, o, soprattutto, gli effetti del long Covid, che provoca una serie di patologie, che nei bimbi e i ragazzini sono particolarmente accentuate e  possono andare da  manifestazioni cutanee sino a patologie bronchiali ,  respiratorie, polmonari, con una interstizione grave. E inoltre problemi di cuore,  miocarditi che possono anche essere serie e, infine, manifestazioni neurologiche. Insomma un quadro da tenere in seria considerazione».

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