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A 80 anni dallo Sbarco degli Alleati, la Sicilia diventa un “museo diffuso”

Dal 10 al 16 luglio, il Walk for Remembrance & Peace, anticipato da un convegno internazionale (7 e 8 luglio) al Museo dello Sbarco alle Ciminiere di Catania

Di Redazione |

Dal 10 al 16 luglio, la Sicilia ospiterà il Walk for Remembrance & Peace, anticipato da un convegno internazionale (7 e 8 luglio) al Museo dello Sbarco alle Ciminiere di Catania: il tema portante è l’analisi storica de “La Sicilia nella II Guerra mondiale”: parteciperanno esperti e storici di Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania.

Dal 10 si potranno seguire i “cammini” forniti di mappa che indicherà i luoghi dello Sbarco, i punti di interesse, le testimonianze dei local insider, e il tragitto seguito dalle truppe alleate, sbarcate lungo la costa siciliana, da Licata ad Augusta. Un progetto – sotto l’egida del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia delegato dallo Stato Maggiore della Difesa – che si sta costruendo con i Comuni che ricadono nelle aree.

Un itinerario di 325 chilometri (WRAP) da Pachino ad Adrano, lungo la direttrice d’attacco della 1° Divisione canadese (che sbarcò tra Pozzallo e Pachino) esiste già ed è disponibile una guida (cartacea e on-line) che raccoglie la storia, le battaglie, le vicissitudini nei comuni, piccoli e grandi, che il percorso attraversa.

Analoghi percorsi stanno nascendo, in sinergia con l’IFPSP e con l’interfaccia del Comando Militare Esercito, seguendo le direttrici delle altre divisioni: hanno già aderito 5 comuni del Nisseno (Licata, Butera, Gela, Niscemi e Mazzarino) e 4 del Siracusano (Noto, Solarino, Avola, Augusta), lungo il tratto di costa sud orientale dove dal 10 luglio 1943 avvenne lo sbarco della 7° Armata statunitense, nelle spiagge tra Gela (teatro di uno scontro sanguinoso) e Licata,  e dell’8° Armata britannica, tra Capo Passero e Capo Murru di Porcu, nel golfo di Noto. In tutto furono impiegati 150mila uomini, 3mila navi e 4mila velivoli.

Il proposito è dunque quello di far nascere sul territorio un vero e proprio “museo diffuso” nei luoghi della memoria che ogni visitatore – turista, appassionato, cittadino, scuole – potrà scoprire autonomamente, ma potendo contare su una rete di informazioni e local insider (veterani, militari, associazioni, testimoni), sulla geolocalizzazione dei circa 3mila elementi di difesa costiera (bunker, capisaldi, posti comando, aeropiste) e dei numerosi cimiteri e luoghi di sepoltura militari: se sono stati individuate le tombe e le sepolture di gran parte dei militari stranieri, non è stato così per i caduti italiani, di cui spesso si ignorano nomi, date, gradi e numeri, complici gli eventi bellici, la distruzione degli archivi, una situazione politica profondamente complessa. Gli americani persero 2700 uomini (e contarono 6mila feriti), inglesi e canadesi circa 3mila unità (più 7mila feriti e 2mila prigionieri), gli italiani soffrirono circa 4500 caduti (116mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi 4300 morti (e 13.500 feriti).

È un progetto a tappe che non vuole essere rievocazione o spettacolo, ma un cammino di Ricordo e, soprattutto, di Pace, e che troverà la sua prima tappa nel III International Forum “Peace, Security & Prosperity” in programma dal 27 al 29 marzo a Piazza Armerina (EN).

Per il terzo anno, la Sicilia ospita infatti il convegno internazionale che riunisce studenti delle scuole superiori, universitari, cadetti di accademie e collegi militari, supportati da accademici, professionisti militari e di pubblica sicurezza, operatori di pace, oltre che leader politici e amministratori, nato dalla collaborazione tra l’ente no-profit “International Forum for Peace, Security &Prosperity” (IFPSP) fondato da Stephen Gregory nel 2019, lo Stato Maggiore della Difesa attraverso il Comando Militare Esercito “Sicilia” e il Comune di Piazza Armerina, che ospiterà l’evento. Sul tavolo, le dinamiche della pace, attraverso un innovativo modello ibrido (on-line e in presenza) di discussione, ricerca, approfondimento e confronto esperienziale, fondato sull’analisi della “Pace positiva”, ovvero la teoria elaborata dal  sociologo e matematico di origine norvegese Johan Galtung secondo cui la Pace non è l’assenza di guerre e conflitti, ma una situazione radicale di nonviolenza, collaborazione, sinergia. Ad oggi hanno già dato al Forum la loro adesione 50 Paesi (l’anno scorso ad Agira erano 34), sono prenotati oltre 150 allievi di istituti di formazione militari, hanno aderito al concorso già bandito 100 scuole superiori, di cui 30 tra istituti siciliani e collegi militari italiani. Nel merito, a Piazza Armerina si attendono circa 1000 partecipanti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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