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L'EMERGENZA

A Catania il peschereccio carico di migranti, in 700 all’ex mercato ortofrutticolo: «Bella Italia»

Per l’accoglienza temporanea la Protezione civile regionale ha realizzato due tendostrutture

Di Maria Elena Quaiotti |

E’ giunto nel porto di Catania, trainato da una rimorchiatore, il peschereccio con a bordo circa 600 migranti soccorsi nei giorni scorsi a 100 miglia al largo delle coste siciliane. A scortarlo è stata «Nave Peluso» della Guardia costiera. I migranti a bordo hanno salutato il loro arrivo con applausi e fischi e al grido di “Bella Italia”.

Sul posto la Polizia, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa e rappresentanti del ministero della Salute che hanno dato l’avvio alle operazioni di sbarco. Per l’accoglienza temporanea dei migranti la Protezione civile regionale ha realizzato due tendostrutture nell’ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena, nelle sede del vecchio mercato ortrofrutticolo

«In via Forcile abbiamo allestito due tensostrutture di 12 metri per 24, utili nelle prime 24 ore dopo lo sbarco per sottoporre i migranti al riconoscimento, alle visite mediche e alle eventuali cure – ha detto Salvo Cocina, capo della protezione civile regionale -. Un terzo tendone è in fase di montaggio per ombreggiamento», quindi nessuna contraddizione con l’indicazione del governo che vieta le “tendopoli”, intese come luoghi permanenti di accoglienza. Via Forcile è e resta un centro temporaneo di accoglienza e ieri pomeriggio i primi 108 migranti, di composizione mista, erano già «in via di trasferimento», come confermato dalla Prefettura.

«È da ottobre che si va avanti così – ha spiegato Stefano Principato, presidente Croce Rossa – il nostro sistema di accoglienza, identificazione, sostegno, ristoro è ormai ben collaudato, riusciamo a distribuire scarpe, coperte, cibo, fornire assistenza, in un ritmo che negli ultimi mesi è ormai diventato costante e continuo. All’arrivo dei primi 108 via Forcile era comunque vuoto, i tendoni ci consentono di raddoppiare la capienza e la possibilità di accogliere negli spazi giusti».

Circa settecento migranti sbarcati solo a Catania in 24 ore è una cifra alta, a memoria storica si deve andare indietro al 2014, quando di migranti ne arrivarono un migliaio, tutti in una volta, e i riflettori erano stati puntati per giorni sullo scalo marittimo etneo. La situazione non è semplice, anche se per ora viene ben gestita e resa “invisibile” alla stessa città; l’ultima notizia, resa nota dopo il consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, riguarda la deliberazione dello stato di emergenza migrazione su tutto il territorio nazionale per la durata di sei mesi e sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro. «Sia chiaro – ha precisato Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e Politiche del mare – non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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